Vincere fumandosi gli avversari. Sul traguardo posto nell'aerodromo di Mende, Joaquin "Purito" Rodriguez della Katusha ha mantenuto fede al suo soprannome …
… (lo ribattezzarono così nel 2001 da neoprof quando in un allenamento, mentre superava Beloki, mimò ironicamente di fumare un sigaro, puro in spagnolo quindi purito visto il formato mini) ed ha battuto in uno sprint a due Contador, che a sua volta ha guadagnato 10” su Andy Schleck, giunto 5° all’arrivo.
La frazione odierna era temuta dalla Saxo Bank per le possibili imboscate che poteva riservare alla maglia gialla e l’aspra collina di Mende era vista come uno spauracchio da cui difendersi.
Una fuga di 18 uomini ben assortiti e con tanta qualità (14 squadre rappresentate con in mezzo i pericolosi Kloden, Hejsedal, Vinokourov su tutti) costringe la formazione di Riis a lavorare più del previsto per non lasciare troppo spazio ai contrattaccanti, il cui vantaggio oscilla intorno ai due minuti.
Ai 49 km dalla conclusione dietro si rilassano un attimo e davanti si sganciano in 4, i tre big più Kiryienka, che guadagnano 4’ in un amen. L’azione dei nuovi battistrada è buona, mentre i 14 ex compagni vengono risucchiati dal gruppo, tornato a menare per ridurre il ritardo.
Quando la strada si inpenna all’inizio dell’ultima salita (la Montèe Jalabert posta ai -4 dalla fine), i fuggitivi hanno solo 40” di vantaggio con Vino e Kiryienka che lasciano sul posto gli altri 2, cercando di portare il vento dell’est sul torrido arrivo.
Molla anche il bielorusso “ispanico” della Caisse d’Eparge, il kazako di ghiaccio non si scioglie, tiene duro e pregusta il brindisi per la quella che sarebbe la sua 4a vittoria stagionale.
Su strappi del genere (3,1 km al 10,1%) Purito Rodriguez si scatena (ha vinto 2 volte di fila alla Tirreno-Adriatico la tappa che si concludeva sul muro di Montelupone, circa 1 km al 20%) e chiama alla battaglia anche il resto della comitiva. Contador risponde subito, gli si accoda, mentre la maglia gialla accusa la sparata dei due spagnoli che si riportano sotto a Vinokourov.
Contador restituisce al lussemburghese lo scatto patito a Morzine-Avoriaz, mentre il kazako insegue la vittoria di tappa che troppe volte gli era sfuggita già al Giro, anche se non ha le gambe dei giorni migliori e come se non bastasse il colpo di grazia glielo da proprio il suo compagno che, viste le difficoltà di Schleck&co. e l’approssimarsi del traguardo, sgambetta a tuttà velocità piantandolo lì come un chiodo e preoccupandosi poco della tattica di squadra.
La volatina non ha storia, Rodriguez si fuma Contador, Vinokourov chiude 3° a 4”, aprendo arrabbiato il suo libro nero e Schleck, ripresosi nel finale, si piazza 5° a 10”, limitando i potenziali danni.
Insieme al leader del Tour arrivano nell’ordine anche Van den Broeck (4°), S.Sanchez, Kloden, Menchov e sfilacciati tutti gli altri, intorno ai 30”, tra cui Gesink, Cunego, Evans e Basso (sempre il primo italiano nella generale ma ora 11° a 5’30”), per una classifica che varia di pochissimo.
Rispettando il “puro” pensiero di tappa, i 210 km di gara, con tutti i suoi infiniti su e giù, è stata letteralmente fumata via dalla carovana gialla (prima ora di corsa a 49,5 km/h e media finale a 42,3), il fumo sprigionato dallo scatto di Rodriguez ha annebbiato occhi e mente di Contador, che dopo il traguardo si ritrova con molto fumo e poco arrosto e con un Vino più che mai fumantino per lo sgarro subito.
Se queste sono le premesse, partendo proprio dal fatto che l’Alberto dell’Astana, favoritissimo, appare meno tranquillo delle altre precedenti campagne vincenti e dell’Andy della SaxoBank, sui Pirenei il fumo lascerà spazio a tuoni e fulmini di guerra.
Sms Malori:
”Giornata no! Tutto il giorno siamo andati a tutta e avevo gambe pessime rispetto a ieri….in più ho bucato e per non arrivare da solo, mi sono fatto 25 km a pancia a terra in mezzo alle ammiraglie per cercare di rientrare in tempo ma con tutti quegli strappi è stata davvero dura….che rincorsa, oggi andavano da far paura, altro che dietro moto…..e se penso che era tutta vallonata la tappa, mamma mia che roba!! Praticamente sono arrivato nelle stesse condizioni di uno che si è bevuto 10 gin tonic in stecca!!! ubriaco ma di salite e ritmi pazzeschi !!! au revoir à demain!!”
Presentazione 13a tappa Rodez – Revel 196 km – 17 luglio 2010
La 13a tappa che arriverà a Revel, dove vinse il falco Savoldelli nel 2005, quando all’epoca in maglia Discovery Channel e dopo aver vinto il Giro, si trasformò in gregario di lusso per l’ultimo Armstrong in giallo, con ogni probabilità sarà incentrata sulla lotta per la maglia verde tra Hushovd (che l’ha riconquistata nella tappa di Mende) e Petacchi, distanziati di 6 punti, 167 a 161 per il vichingo.
Il profilo movimentato (si scende verso le colline dell’Alta Garonna) rende sulla carta una frazione più adatta ai “baroudeurs” (gli attaccanti, gli amanti delle fughe) che ai velocisti, ma se si vuole sfilare in verde sui Campi Elisi non bisogna lasciarsi scappare queste ultime occasioni perché poi le ultime 2 volate si giocheranno dopo le sgroppate sui Pirenei ed a quel punto potrebbe essere troppo tardi per recuperare.