Back to back di Mark Cavendish che bissa a Gueugnon, nella tappa più lunga del Tour, il successo ottenuto ieri a Montargis.
Solo 3 giorni fa si parlava di Petacchi come il velocista più forte del mondo in questo momento, ma il Cannonball ritrovato nel giro delle ultime 48 ore ci fa dire che almeno negli ultimi 100-150 metri degli sprint, il ragazzo inglese ha una sparata insuperabile. Se poi viene anche stimolato dalle parole dello stesso Petacchi (dopo la vittoria di ieri) allora si rischia di lottare davvero per il 2° posto. Anche oggi, infatti, Cavendish è uscito dalla scia di Renshaw (un grandissimo apripista che forse sarebbe capitano per le volate in un’altra squadra) come una vera palla di cannone, con quella sua classica posizione tutta spostata aerodinamicamente in avanti quasi a ricordare un cuneo e battendo di 2 biciclette il duro Tyler Farrar (rimessosi in sesto dalla sua frattura al polso patita nella famosa tappa del pavè) e Petacchi che, malgrado il 3° posto di oggi, ha guadagnato terreno su Hushovd (8°) per la maglia verde della classifica a punti, sempre sulle spalle del norvegese della Cervelò.
La frazione odierna, vissuta sul solito copione (fuga poi ripresa ai –10), era l’ultima possibilità per gli uomini di classifica per stare al coperto e risparmiare (o recuperare) energie in vista della prima delle due doppiette montane, intervallate dal giorno di riposo di lunedì. Fabian Cancellara si è gustato quella che probabilmente sarà l’ultima maglia gialla del suo Tour, mentre Mark Cavendish e compagnia volante hanno sfruttato una delle poche chanches rimaste per le volate, perché da domani lasceranno la scena alle scorribande dei big.
Sms di Adriano Malori:
”Oggi penso di aver pagato i tre giorni scorsi in cui ho dormito quasi niente per via delle botte, infatti ero decisamente inchiodato….Sembro carta biadesiva, ovunque mi giro mi attacco….Speriamo di recuperare un po’, perché se dormo poco e non si recupera, qui si paga un conto salato…Oltre tutto pensare di recuperare tra domani e domenica è come pensare di andare al Polo Nord in bermuda : impossibile!!!!! Però a livello mentale dovrebbe aiutare, anche se io non vedo l’ora che queste botte si asciughino, così riuscirei a dormire bene…per me sarebbe già una vittoria!”
Presentazione 7a tappa: Tournus–Station des Rousses 165,5 km – 10 luglio 2010
Il Tour de France entra davvero nel vivo. L’antipasto servito sulle pietre di Arenberg, che ha scombussolato la classifica, è rimasto indigesto a qualcuno e la miglior occasione per rifarsi si presenta nella 7a tappa con le prime salite sui monti del Giura per un primo piatto che potrà ingigantire l’appetito di chi vorrà sfilare in giallo sui Campi Elisi. Benché la tappa sia solamente di 164,5 km, il profilo altimetrico indica 6 gran premi della montagna (2 di terza e 1 quarta categoria fino a metà gara, poi 3 di seconda in stecca), di cui l’ultimo che termina poco prima dell’arrivo fissato ai 1168 metri di altitudine di Station des Rousses. Si partirà da Tournus e dopo 40 km praticamente piatti si entrerà nella regione dell’Alto Giura dove inizierà subito l’altalena montagnosa che si concluderà con le scalate prima al Col de la Croix de la Serra, posta al km 134,5 (1049 mt di altitudine) dopo 15,7 km di salita al 4,3% e poi alla Cote de Lamoura (1145 mt), ascesa di 14 km al 5% che finirà ai –4 km dall’arrivo della località sciistica.
Per il nostro Adriano Malori sarà una giornata di recupero più psichico che fisico, visti gli ematomi da far riassorbire e la mancanza di un uomo di classifica per cui lavorare, anche se Cunego o Spilak potrebbero trovarsi a loro agio su un arrivo non troppo difficile come questo. In ogni caso non sarà la tappa decisiva del Tour, tant’è che ci potremmo anche aspettare una giornata di studio reciproco tra i più forti, ma sarà decisamente importante per capire le ambizioni di tanta gente. In questi casi si dice di solito che sapremo chi non vincerà il Tour de France o quanto meno chi dovrà sudare o inventarsi imprese per conquistarlo, ma di certo sarà una bellissima anticipazione di quello che vedremo poi sulle Alpi, con il primo arrivo in salita di domenica a Morzine-Avoriaz. Ma lì avremo già tante altre parole da spendere.