Entra in contatto:
dirocco martini 887630783

Ciclismo

Fare ciclismo: nuove esperienze e nuove prospettive: faccia a faccia a Salsomaggiore

Fare ciclismo: nuove esperienze e nuove prospettive: faccia a faccia a Salsomaggiore

Salsomaggiore e le sue terme si confermano sede ideale per gli importanti convegni della Federazione Ciclistica Italiana. Dopo le riunioni novembrine per direttori tecnici, la neve caduta nel tardo pomeriggio di venerdì 5 febbraio ha aperto di fatto il weekend federale all'insegna del approfondimento del protocollo GiroBio con il titolo "Fare ciclismo: nuove esperienze e nuove prospettive".

La conferenza stampa tenutasi al Grand Hotel Porro, che ha anticipato i temi che si svilupperanno oggi presso il Palazzo dei Congressi di Salsomaggiore, è stata presieduta dal presidente della FCI Renato Di Rocco e dai membri del Centro Studi e della Commissione Tutela Salute della Federciclismo, oltre a tanti altri tecnici e addetti ai lavori. Un impegno dell’ultimo minuto ha vietato al Ministro della Salute Ferruccio Fazio di partecipare al convegno, ma che comunque non gli ha impedito, attraverso un comunicato stampa, “di riaffermare l’importanza della pratica sportiva pulita, in cui l’integrità fisica dei partecipanti diventi espressione concreta della battaglia culturale contro il doping”.

L’innovativo e sperimentale protocollo GiroBio, nato lo scorso giugno in occasione del ritorno dopo 3 anni del Giro d’Italia Dilettanti, vorrebbe esportare il proprio modello anche in altre competizioni ed in altre categorie. “Abbiamo creato uno staff operativo – evidenzia il Presidente FCI Renato di Rocco – altamente qualificato e professionalmente sinergico che ha permesso lo studio sul campo di tutti i parametri medico scientifici presenti nello sforzo atletico durante una gara a tappe. Una sperimentazione che ha permesso di creare una nuova matrice organizzativa, di assistenza, controllo e prevenzione a cui potersi ispirare in futuro”.

Il dottor Luigi Simonetto, presidente del Centro Tutela Salute e responsabile dello staff operativo GiroBio, ha però sottolineato come, al momento, non sia possibile attuare il protocollo in ogni manifestazione:”Almeno per diversi motivi: innanzitutto costi molto alti (circa 800 mila Euro l’anno scorso, ndr), ricambio agli attuali volontari e ricerca di nuovi, disponibilità richiesta agli atleti solo per periodi limitati e rischio di ingenerare una cattiva chiave di lettura sulle gare disputate e da noi seguite, come a dire gara pulita con il protocollo, gara non pulita senza. Non possiamo far passare soprattutto quest’ultimo messaggio”.

Nel convegno saranno analizzati e discussi tutti i dati ed i parametri medico-atletici riscontrati nell’edizione 2009 del Giro Dilettanti Under 27. Il protocollo GiroBio inoltre vorrebbe insegnare ai giovani ciclisti di oggi, che saranno i professionisti di domani, anche un’educazione civico-sportiva importante da rispettare proprio in gara, come non gettare per strada le borracce vuote o le cartacce post rifornimento. Insomma avere possibilmente il classico bravo ragazzo sia giù che su dalla bici. Il tutto per una sfida ardua che però la Federciclismo conta di vincere con metodo, pazienza e con l’aiuto di corridori, tecnici e, perché no, anche degli appassionati.

Commenti
Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità

Altri articoli in Ciclismo