Il professionista di Traversetolo, tesserato con il Team Lampre ISD, ha concluso la prova a cronometro individuale ai Mondiali in corso in Olanda al decimo posto, unico azzurro al traguardo visto che Marco Pinotti si è ritirato in seguito a una caduta. 2'41" il ritardo di Adriano Malori dal vincitore, il tedesco Tony Martin che ha percorso i 46,3 km del percorso in 58'38".
Secondo Taylor Phinney (Usa) a sei secondi, terzo Vasil Kiryienka (Bie) a 1’45”. Soltanto nono Alberto Contador (Spa) a 2’30”.
Obiettivo centrato per Adriano Malori, anche se c’è il rammarico e la consapevolezza di sapere che le frecce disponibili nel proprio arco sono state scagliate sotto la pioggia e quindi non a parità di condizioni climatiche rispetto agli avversari.
Finire nella top ten della crono iridata olandese (46,3 km da Heerlen a Valkenburg) non era un’eresia alla partenza dall’Italia la settimana scorsa e se consideriamo che oggi al momento del suo via, fissato alle 14:26, si era scatenato un violento temporale (il sole è tornato solo verso le 15), ecco che il 10° posto finale del 24enne della Lampre (a 2’40” dal dominatore Tony Martin, che bissa così il trionfo dell’anno scorso) assume un valore ancor più alto, tenendo conto anche che alcuni “grossi calibri”, partiti dopo di lui, non hanno brillato, pur avendo le strade asciutte.
Già, perché Alberto Contador, giusto per citare uno dei favoriti della vigilia, ha steccato abbastanza clamorosamente (lo spagnolo era all’esordio in una crono mondiale), venendo addirittura ripreso e staccato da Martin (partito 2’ dopo) e chiudendo al 9° posto con solamente 10” di vantaggio sul tempo di Malori.
“Il 10° posto in sé – analizza il ragazzo di Traversetolo – non è da buttare via, però è più il rammarico di aver corso sotto l’acqua, perché sono convinto che avrei fatto almeno 40”/45” in meno e la posizione sarebbe stata migliore. L’unica consolazione è quella di sapere di essere andato davvero forte (anche nei 3 tempi intermedi Malori ha navigato tra i primi dieci, ndr)”.
L’ex tricolore a crono, infatti, si è lasciato dietro tanti importanti specialisti, sfilando i primi nomi dall’undicesimo in poi, come Tuft (che aveva vinto la crono dell’ultimo EnecoTour dove Malori aveva fatto 5°), Chavanel (campione francese a crono), Cameron Meyer (campione australiano a crono 2011) e Koren che lo aveva battuto a giugno per un solo secondo nella crono del Giro di Slovenia, mentre la sfortuna ha colpito l’altro azzurro in gara, Marco Pinotti, caduto in una curva ancora viscida e riportando la sospetta frattura della clavicola sinistra che lo ha costretto al ritiro immediato.
La lista dei battuti sarebbe più lunga, ma poco importa perché ciò che chiedeva Malori a se stesso era una prova che riscattasse una stagione, a suo dire, poco più che positiva
“Riscatto avvenuto? Sì, direi proprio di sì – continua Adriano a mente fredda – ho dimostrato di andare forte e di essere arrivato qui in grande condizione. Certo, se ci ripenso, poteva andare molto meglio, ma si vede che questo 2012, maglia rosa a parte, è un anno storto e basta. Di solito dicono sia il 13 a portare male, magari a me il prossimo anno, il 2013, porterà bene e lo spero vivamente”.