L’esistenza, anche di una società di calcio, è un atto di equilibrio di estrema precarietà, perché – si sa – «del diman non v’è certezza». A Felino, dopo le vicissitudini del recente passato, il tempo a disposizione per avere un futuro è uno solo: l’oggi.
Il lungo silenzio durato più d’un mese, s’è improvvisamente infranto: la notizia è che, chiusa una stagione a dir poco travagliata e conflittuale, il Gruppo Sportivo rossoblù adesso pare intenzione a voler ripartire dal campionato di Promozione. L’ultima partecipazione non è stata, di certo, memorabile: il 9° posto con 47 punti s’è rivelato un risultato al di sotto delle attese di un’estate fa, ma va in parte rivalutato per gli strascichi extra campo – e che avranno epilogo nelle sedi competenti alla giustizia – dai quali è scaturito il viavai di giocatori e staff in queste settimane di calciomercato.
Del Felino che conoscevamo non è rimasto nulla, ma in via Galileo Galilei c’è ancora chi ha intenzione di far andare avanti la società, mantenendo perlomeno una prima squadra, nelle intenzioni, giovane e rampante e che sia espressione del calcio “di paese”, come lo si intendeva una volta. È questa l’idea del factotum Andrea Grulla, in questo momento il dirigente responsabile del club fondato nel 1966, in cui era entrato, nel 2021, con l’incarico di responsabile area portieri e divenutone, poi, nelle due stagioni a seguire, il responsabile amministrativo. One man standing del sodalizio della val Baganza, assieme alla presidentessa Concetta Sagone, Grulla sta studiando il progetto per rimettere in moto una macchina che si è bruscamente fermata: il modello da seguire è stato identificato nel San Secondo, dove la collaborazione di un gruppo di amici, tra campo e scrivania, in pochi anni ha permesso alla matricola Fulgor di scalare le categorie dal calcio amatoriale della provincia fino a quello regionale, assestandosi in Prima.
Il primo passo: la scelta del pilota (e del co-pilota) di una macchina che, per il momento, era rimasta senza conducente e meccanici vari al seguito. Sebbene ad oggi l’organico della prima squadra – dove sono state registrate solo partenze e zero arrivi (se non dei formali ritorni dai prestiti) dal mercato – sia un foglio bianco da riempire con tante scritte, il profilo dell’allenatore porta a un nome e un cognome: il primo tassello è stato individuato in Luca Leva: classe 1964, risiede in val Baganza, è fermo al palo dal novembre 2021 quando rassegnò le dimissioni da tecnico del Marzolara (Prima Categoria). Nella sua carriera, fatta di tanta gavetta fra Seconda e Terza Categoria – sulle panchine di Carignano, Frontiera70, Scanderbeg e Montebello – e qualche anno sabbatico, non si è mai cimentato con la Promozione, il secondo livello del calcio regionale in cui il Felino dovrebbe (il condizionale è d’obbligo) partecipare per il quarto anno, dal 2017 ad oggi. Al suo fianco ci sarà un altro volto noto al calcio felinese: quel Massimo “Mamo” Bertolotti (classe ’70), già vice allenatore al GS Felino in Seconda Categoria (oltre che alla guida dei Giovanissimi U14) esattamente una decina d’anni fa e, in tempi più recenti, al Carignano durante l’era-Bazzarini. Sono loro gli uomini indicati da cui ripartire: in assenza di un direttore sportivo (che, a questo punto, non arriverà, dopo i tentativi a vuoto con Ganassi e Ragionieri e riposta nel cassetto l’idea iniziale Pietranera), anche a loro spetterà il compito di cooperare, con un gruppo dirigenziale in via di composizione, per allestire una squadra il più possibile competitiva, con quello che il mercato, già avviato da tempo, potrà ancora offrire.
Da Felino è arrivato un segnale, ed è già qualcosa: il GS non vuole che il pallone smetta di rotolare sul campo, ancora di livello regionale, del “Ninetto Bonfanti”. E così, seppur a fatica, sta iniziando a programmare il proprio presente, che inevitabilmente passerà da una battaglia, decisiva, fuori dal campo. Il destino è di per sé incerto: rifare da zero l’organico e arrivare al pari con l’iscrizione in Figc (scadenza 17 luglio, ndr), poi, rappresentano altri due rebus complicati da risolvere. Servirà una vera e propria corsa contro il tempo.