Così come in Eccellenza, anche in Promozione l’unico play out (gara secca) in programma è a tinte parmensi. Le due squadre che si sfideranno, Traversetolo e Il Cervo, sono entrambe della nostra provincia: il nostro territorio, quindi, dopo Soragna e Medesanese perderà un’altra pedina nello scacchiere della prossima Promozione.
Entrambe le formazioni hanno avuto un rendimento piuttosto similare nell’arco del torneo, tant’è che hanno concluso appaiate a pari punti (29), ma ad aggiudicarsi la quattordicesima e migliore posizione in classifica sono stati i gialloblù, perché in vantaggio negli scontri diretti (vittoria a Collecchio per 1-2 all’andata e pareggio per 2-2 nella gara di ritorno).
Il Traversetolo è stato sicuramente uno dei team che più di tutti hanno deluso le aspettative in questa stagione, dopo l’ottimo campionato (terminato a ridosso delle posizioni play off) dell’anno passato. La squadra allenata da Carlo Ferrarini, subentrato alla viglia dell’ottava giornata d’andata al posto del dimissionario Germini, durante questi turbolenti mesi non è mai riuscita a tirarsi fuori dalla bagarre play out. Complice anche un attacco con le polveri bagnate – con appena 22 reti siglate in stagione è stato di gran lunga il peggiore del girone A – e una incredibile difficoltà nel far punti sul proprio campo (solo due vittorie su diciassette incontri al Tesauri). Come se non bastasse, il futuro del Traversetolo è ancora tutto da scrivere: la fusione con la Piccardo&Savorè (in cerca di un campo) è più di un progetto, che dovrebbe concretizzarsi, comunque vadano le cose, al termine dello spareggio. Quella di domani potrebbe essere l’ultima gara ufficiale nella storia del Traversetolo: il presidente Vincenzo Grisendi dovrebbe passare la mano a fine stagione per completare la surroga con il club del collega Scrinzi. Tuttavia, in un’annata da incubo, nata male e proseguita forse peggio, nonostante il più scarno bottino di punti raccolto nel girone di ritorno (13) rispetto a quello dell’andata (16), la squadra di mister Ferrarini è riuscita comunque ad avere la meglio dei cugini collecchiesi, grazie alla migliore posizione negli scontri diretti.
Il Cervo Collecchio, forse, ha qualche rimpianto in più, visto che al giro di boa si trovava tredicesimo con sette punti sulla terzultima (la Medesanese, poi retrocessa), quindi virtualmente salvo. Ma da Natale in avanti, i neroverdi hanno evidenziato una pesante involuzione che li ha portati a totalizzare appena 11 punti, frutto di cinque pareggi e due vittorie (per altro, contro le due cenerentole del campionato, il Soragna alla 23^ giornata, e il Boretto alla 33^), in tutto il girone di ritorno. Anche per la compagine di Collecchio l’inizio della stagione si era inaugurato con un ribaltone in panchina: l’era Pisi si era conclusa anzitempo dopo otto gare che avevano regalato appena 9 punti. La breve parentesi di due partite, disputate nell’arco di sette giorni a metà ottobre, sotto la guida del direttore sportivo Andrea Ferrari era stata una scelta ad interim, in attesa di trovare il nuovo allenatore, che sarebbe stato individuato in Andrea Balboni il 26 ottobre seguente. La sua esperienza con il club parmense, inaugurata al meglio grazie alle vittorie contro San Secondo e Piccardo alla 12^ e alla 13^ giornata, aveva acceso una piccola fiamma di speranza nei cuori di Giumelli e soci; invece, il fuoco, subito divampato, si è presto consumato. La squadra ha avuto due periodi di grandi difficoltà che sono costati la rimonta salvezza: il primo a cavallo tra la 16^ e la 22^ giornata, che ha portato in dote appena due pareggi; il secondo momento di crisi è coinciso dalla 25^ giornata alla 32^, in cui il team neroverde ha collezionato ben sei ko e appena due risultati di parità. Ma, soprattutto, le troppe occasioni buttate alle ortiche dai collecchiesi sono state fatali, due in particolare hanno pesato nell’economia della stagione: la sconfitta (inattesa) all’andata contro il fanalino di coda Boretto e il pareggio subito in rimonta (dopo il doppio vantaggio firmato Boga e Bolsi), e per di più nell’extra time, proprio contro il Traversetolo alla 30^.
Domani al “Tesauri” di Traversetolo si sfideranno due formazioni che hanno compiuto un percorso stentato, soprattutto nel girone di ritorno: da un lato, i padroni di casa che per tutta la stagione hanno palesato le loro difficoltà nel fare punti dinnanzi al pubblico amico, dall’altro Il Cervo che ha sprecato diverse grandi chance per ritrovarsi in altre posizioni di classifica. La formazione di Balboni sa che dovrà fare la partita e che dovrà cercare solamente la vittoria per rimanere per il terzo anno di fila in Promozione. Ogni altro punteggio regalerebbe la salvezza al Traversetolo, a cui potrebbe andar bene anche un risultato di parità al termine dei novanta minuti e, poi, anche dei tempi supplementari. Non sono previsti calci di rigore: dopo, eventualmente, centoventi minuti di battaglia avrà la meglio la squadra che ha chiuso al quattordicesimo posto in classifica, ovvero il Traversetolo.
Mister Ferrarini non potrà contare sul centrocampista Daniele Saracchi, perché squalificato; probabile che il tecnico locale si affidi, ancora per una volta, nelle mani (o, meglio, nei piedi) del trascinatore Brembilla, autore in stagione di 13 marcature; in attacco dovrebbe esserci Fofo con uno tra Traina e Blushaj al suo fianco. In casa Il Cervo, Balboni può contare sull’intero gruppo, escluso il lungodegente Amoroso, che tornerà a calcare i campi non prima del prossimo autunno. Bolsi (11 gol in campionato) sarà il riferimento avanzato, con Lauriola e Cuccu che dovrebbero agire sugli esterni.
Il direttore di gara, il sig. Simone Sfirro della sezione di Reggio Emilia (coadiuvato dagli assistenti Spagnolo di Reggio Emilia e Santoruvo di Piacenza) fischierà l’inizio del play out in gara unica del “Tesauri” alle ore 16.30.
(Nella foto di Dino Brusco, un momento della vittoria per 4-1 de Il Cervo nel match casalingo contro il Boretto della 33a giornata)