I ducali devono vincere tre partite per sperare di rientrare pienamente in corsa per i playoff. Corsa sulle basi e difesa i punti su cui i ducali devono focalizzarsi maggiormente
Serve qualcosa che in tanti anni di sfide al Parma baseball è riuscito solo una volta, nell’annus magnificus dello scudetto numero 10: vincere tre partite allo Steno Borghese. Parma è sotto di tre partite rispetto ai nettunesi ora quarti e per sperare nel miracolo devono necessariamente compiere un’impresa. Guardando la statistica parrebbe pura utopia: Parma, quest’anno, non ha mai vinto una serie contro le prime quattro della classifica. Ci si attacca anche alla legge dei grandi numeri. Va anche detto che raggiungere i laziali potrebbe non bastare, non solo per il discorso degli scontri diretti quanto per il calendario che è a favore del Nettuno (Grosseto in casa e Godo in trasferta mentre Parma avrà Godo in casa e Rimini fuori). Le tre vittorie di Grosseto con il monte di gara1 e 2 decisamente performante ed un attacco prorompente hanno riacceso una fiammella ma Grosseto non è Nettuno pur se la squadra condotta da Bagialemani è in discesa e reduce da tre sconfitte a San Marino ma comunque lottate punto a punto. Un Bagialemani, e questo ormai non fa più notizia, che non sarà nel dug-out in quanto squalificato per cinque giornate dopo l’espulsione subita in gara1 a San Marino. La gioventù vuol dire anche scuola, esami e quindi niente Poma e Zambelloni. Sanchez infonde fiducia e tranquillità alla squadra e gara1 è alla stregua di una gara7 di finale. Parma dovrà porre molta attenzione al gioco sulle basi, fattore che talvolta ha lasciato uomini per strada, ed essere perfetta in difesa dove Nettuno è al top del campionato (33 errori come Rimini, uno meno di Bologna, contro i 55 ducali). Una squadra, quella nettunese, non trascendentale nel box ma con un monte solido (2.44 pgl). La parola passa al campo.