Il Guinness Pro14 riaccende la speranza. Gli organizzatori del campionato, infatti, stanno spingendo per la ripresa, ma senza affrettare i tempi. La priorità è portare a termine la stagione 2019-20 (ferma da metà marzo), eventualmente anche entro la fine dell’anno (2020), stravolgendo così il calendario e i programmi della prossima stagione, un sacrificio necessario; oltre ad un eventuale deroga internazionale per prolungare la durata dei contratti dei giocatori fino alla “nuova” scadenza della stagione agonistica (2019-20).
Una volontà che, come sta succedendo con il mondo del calcio – anch’esso uno sport di contatto, ma non come il rugby -, si scontra con i protocolli sanitari e le forti restrizioni dei singoli governi (Galles, Irlanda, Italia, Scozia e Sudafrica).
Dalla Celtic Rugby Ltd, la società organizzatrice del Pro14, filtra ottimismo sulla ripresa; una linea sostenuta con decisione dalla federazione irlandese. In ogni caso si tratterebbe di un ritorno in campo a porte chiuse, magari a partire dal mese di agosto, come sostiene il quotidiano Independent.ie. Intanto Zebre e Benetton restano in stand by.