La riunione dei vertici del Comitato Regionale dell’Emilia Romagna presso la Sala “Luciano Benedini” della Delegazione Provinciale di Parma, tenutasi ieri sera, è coincisa, di fatto, con l’inizio della reggenza del nuovo Delegato locale Romano Martini, succeduto al decano Franco Varoli.
Settantatre anni, Martini si è formato ed affermato nel mondo arbitrale, arrivando alla Serie A come assistente (allora si chiamava guardalinee) e ricoprendo, dopo la carriera con il fischietto, le cariche di Componente del Comitato Nazionale dell’AIA, Presidente dell’AIA di Parma (per due volte) e di Sostituto del Giudice Sportivo.
Alla presenza del Presidente Regionale Paolo Braiati, del Vice Presidente Vicario Dorindo Sanguanini, del Vice Presidente Celso Menozzi e del Consigliere Regionale Biagio Dragone, Martini ha affrontato subito un tema particolarmente caldo: “Quella scorsa è stata una stagione piuttosto turbolenta, in cui la Prefettura ha disposto 12 Daspo. La nostra, però, non è una una provincia violenta. I casi verificatisi, tutti a carattere episodico, hanno influito molto su un’idea che non corrisponde alla realtà dei fatti. Bene ha fatto la Prefettura a stroncare sul nascere episodi di violenza che non devono mai verificarsi dentro e fuori dal rettangolo di gioco”.
Dopo l’intervento del Presidente Braiati, che si è concentrato sulle nome statutarie contenute nelle NOIF, e dopo la vivace discussione con il Presidente dell’AIAC di Parma, Mauro Dall’Aglio, in merito all’obbligatorietà per le società di avere un allenatore qualificato in quasi tutte le categorie (escluse solo la Terza e la Juniores provinciale), è emerso un altro tema molto importante: la partecipazione all’attività della Delegazione Provinciale.
“Non è solo un luogo in cui presentare domande – ha spiegato Martini – e ratificare provvedimenti o richieste, ma un posto in cui discutere le problematiche del calcio provinciale e avanzare proposte realizzabili, non campate in aria”.
Peccato che ieri sera la partecipazione alla riunione sia stata davvero molto scarsa. Un problema a cui Martini intende porre rimedio immediatamente. “Nel pomeriggio di oggi partirà una lettera di richiamo ai Presidenti e ai Collaboratori delle Società assenti alla riunione di ieri sera. Non intendo accettare supinamente una tale manifestazione di mancanza di rispetto. E’ un trend che combatterò
con tutte le mie forze. Non ci si comporta così nei confronti di persone che prestano la loro opera gratuitamente e organizzano quello che per tanti, se non per tutti, è un divertimento. Occorre uno spirito di maggiore condivisione”.
In quest’ottica va letta la riunione indetta per giovedì 5 settembre e tenuta dal Presidente dell’AIA di Parma, Matteo Comastri. “Saranno invitate tutte le Società – spiega Martini -. E’ necessario che partecipino per essere informate delle novità apportate al regolamento del gioco del calcio per la stagione 2019/20”.
Intanto i numeri del tesseramento inducono ottimismo. “Qui a Parma siamo in recupero, seppure minimo, ma tendenzialmente verso un aumento dei Club iscritti ai nostri campionati”.
Confermati un girone da 14 squadre in Seconda Categoria e uno da 14 in Terza (con due formazioni in più rispetto alla scorsa stagione). Stabiliti un girone di Juniores provinciale da 11 squadre, tre gironi rispettivamente da 6, 6 e 5 formazioni per gli Allievi Provinciali, 2 gironi da 12 squadre per gli Allievi e per i Giovanissimi Interprovinciali e due gironi di Giovanissimi Provinciali da 11 squadre ciascuno. “A questo bilancio potrebbero aggiungersi buone notizie anche dall’attività di base, per la quale le iscrizioni sono ancora aperte ma da cui ci stanno già arrivando segnali positivi”.
Ascoltati gli interventi dei vice Presidenti Sanguanini (sulla necessità di ridurre le variazioni delle gare) e Celso Menozzi (sul nuovo format dei campionati giovanili con l’inserimento di un campionato regionale Elite per Allievi e Giovanissimi e sulla disciplina dell’attività di base), Martini ha spiegato quali saranno le linee guida che seguirà durante il suo mandato: “Il rispetto delle regole è fondamentale. Il buonismo non sempre ha pagato. Coltiverò quotidianamente i rapporti interpersonali con i dirigenti delle società, relazioni che dovranno essere improntate alla lealtà e non avanzano richieste fuori luogo solo per trarre vantaggi personali”.