Di questi tempi un pareggio a reti bianche ha il sapore grasso e saporito di una vittoria. Il Torino ha fatto e si è sbattuto di più, ma il Parma è tornato ad essere una roccia dura e “ignorante”, che dopo Frosinone è tornato ad avere il fuoco negli occhi, complice anche la “visita” di ieri dei tifosi nel ritiro pre gara al Centro Sportivo di Collecchio. Un confronto pacifico ma utile come il peperoncino calabrese. Oggi in campo si è visto un altro Parma, ridisegnato tatticamente da D’Aversa. Finalmente. Una 5-3-2 camuffato da 3-5-2 che ha irrobustito la difesa e dato maggiori garanzie ad un reparto che in questo girone di ritorno solo due volte non ha incassato reti, contro il Torino e il Genoa. Segnali importanti, insomma, in risposta al risveglio delle inseguitrici, Empoli, Bologna e Udinese. Un messaggio al campionato e a chi dava il Parma in profonda crisi.
E invece, come già successo altre volte, è “resuscitato” nel momento più difficile, grazie ad una compattezza, dentro e fuori dal campo, che è un segnale di grande maturità. Le critiche, le discussioni, le simpatie e antipatie per un giorno possono essere messe da partner. Così come lo spettacolo e il bel gioco. Mai come in questo momento contano solo i punti. Conta l’atteggiamento ritrovato di un gruppo che forse aveva già dato per chiusa la pratica salvezza e che invece ora si trova a dover lottare su ogni pallone e probabilmente fino all’ultimo minuto dell’ultima partita. La sicurezza che gente come Iacoponi, Gagliolo e Kucka non molleranno un centimetro; mai. Ma anche la freschezza di Sprocati, Dimarco e Sierralta, le due novità di questo finale di stagione, che possono diventare 3 carte vincenti.
Comuqnue, are a meno di Alves, Biabiany, Gervinho e Inglese non è uno scherzo o un pesce d’aprile, ma la triste realtà. Ma sapere si poter rimediare in qualche modo, come oggi, è un altro aspetto importante, perché diffonde fiducia a tutto l’ambiente, non solo all’interno dello spogliatoio. Non ci sono solo i soliti 11, ma qualcosa di più. Quel qualcosa in più che il presidente Pizzarotti ha chiesto a squadra e tifosi. E la corsa sotto la curva nord del numero uno crociato fotografa perfettamente la felicità per il punto ottenuto. Un pareggio che vale come una vittoria, inseguitrici permettendo.
(Nella foto di Lorenzo Cattani il presidente Pietro Pizzarotti, l’ad Luca Carra insieme a Giacomo Malmesi sotto la curva Nord a esultare per il pareggio contro il Torino)