La nuova realtà Â partecipante alla serie C nata per non disperdere i giovani non più in età Â da U20 dell'Itas Bocchialini e con l'obiettivo di fare proseliti nella zona pedemontana. Allenatore un grande ex di Rugby Parma e Nazionale: Marco Pulli.
Il rugby va in quota. Parma, Colorno, Noceto, volendo anche Collecchio qualche decennio fa: finora il rugby a Parma è rimasto ancorato in pianura. Da quest’anno il rugby si sposta in collina e lo fa grazie allo Stendhal Parma Rugby il cui nome completo però dovrebbe essere preceduto da Itas Bocchialini perché è la squadra dell’Istituto la sua naturale linfa. «Non volevamo lasciare a piedi tutti questi giovani» ha detto il ds Vito Mangialardi, noto giornalista e con un passato da dirigente a Reggio e al Gran «Il professionismo prende piede, legittimamente, ma questa società nasce col puro spirito dilettantistico volto a far giocare ragazzi animati solamente da spirito di competizione e dalla voglia di stare assieme sul campo e fuori. Ma non vuole essere solo corsette, partita, terzo tempo: abbiamo creato una struttura di stampo professionistico».
Perché Stendhal? Lo chiarisce Tullio Carnerini «Stendhal è famoso, oltre che per i suoi scritti, anche la famigerata sindrome (disturbo psicosomatico che può portare persino allo svenimento di fronte ad opere d’arte particolarmente apprezzate, ndr). Noi per il rugby praticamente ce l’abbiamo, per questo il nostro logo riproduce Stendhal (mentre cammina con il tabarro svolazzante, ndr) idealmente racchiuso nella palla ovale».
Logo tratto da un dipinto del celebre pittore parmigiano Mattioli le cui eredi hanno dato l’assenso per l’utilizzo “gratuito”. Una costola dello Stendhal Parma Rugby sta fondando l’associazione “Amici del Rugby” per trasferire nella vita di tutti i giorni quelli che sono le filosofie, i principi, i valori di questo sport.
A fare gli onori di casa a questa prima assoluta, l’assessore allo sport Umberto Bacchini, ex rugbysta e vincitore di un titolo italiano giovanile, che ha dato il via alla conferenza stampa nella Sala Civica ed il sindaco Barbara Lori che hanno appoggiato sin da subito l’idea del rugby nella zona pedemontana tanto che «tutte le risorse che avevamo a disposizione le abbiamo messe per il rugby» ha dichiarato Bacchini. Realtà che, come hanno sottolineato sia Mangialardi che il presidente Sandro Rebecchi, non guarda solo a Felino ma a tutta la fascia pedemontana con un progetto che abbraccia, ovviamente, le scuole. Giovani in abbondanza in squadra, alcuni studenti, altri lavoratori, altri ancora entrambe le cose ma anche chi è in cerca di lavoro e proprio come da principio fondamentale del rugby giocato, ovvero il sostegno «nei limiti delle nostre possibilità cercheremo di trovare loro una sistemazione» ha concluso Mangialardi il quale ha stigmatizzato l’uso che viene fatto dell’amicizia e del rispetto che in certi frangenti proprio in ambito rugbystico, velata ma non troppo l’allusione al campanile cittadino, avrebbe dovuto portare a unioni anziché a inutili .
Una squadra, quella dello Stendhal, i cui dirigenti, così come gli atleti, sono di estrazione sia Gran-Amatori sia Rugby Parma, oltre che Itas Bocchialini, e che saranno allenati da Marco Pulli, ex allenatore di Rugby Parma e Nazionale, che non promette nulla, almeno per il primo anno, se non il massimo impegno per creare un bel gruppo ma con un occhio chiaramente a progredire di categoria nel prossimo futuro. Quindi un auspicio «Felino ha avuto alcuni giocatori in serie A come Branchi, Degli Antoni; chissà, in futuro speriamo di averne uno in nazionale». Lo sponsor tecnico è Erreà.
Partita speciale, manco a dirlo, i derby con la Rugby Parma costretta a ripartire dalla C. I rossoneri si allenano a cotè dei gialloblu, ma in un campo da calcio, e giocano le loro partite casalinghe a San Michele Tiorre; si comincia domani con l’ospitare Bologna.