COLLECCHIO – Una rifinitura meticolosa, conclusa con i calciatori specializzati nei calci da fermo (tra questi Corapi e Lucarelli), a battere punizioni dal limite dell’area. Il Parma è pronto per l’appuntamento di domani, contro il Delta Rovigo, che si spera possa sancire la matematica promozione in Lega Pro e accendere la festa preparata da tifosi e società. Mancheranno Baraye e Messina (oltre a Giorgino, Saporetti e Sowe), il primo squalificato, il secondo alle prese con una fastidiosa appendicite, ma non sono questi i problemi per la sfida di domani al Tardini. Il rischio più alto, infatti, è quello che la squadra possa subire la pressione dell’importanza dell’evento, davanti ad uno stadio che si preannuncia gremito. Un clima da serie A, anche se ci troviamo nei dilettanti.
GIOCARE DA SQUADRA – Il calcio professionistico è dietro la porta, l’attesa è frenetica, il clima bollente; per fronteggiare il carico di emozioni Apolloni ha la medicina giusta: “In questa rosa ci sono giocatori d’esperienza – ha spiegato il tecnico durante la conferenza stampa di oggi a Collecchio -, alcuni giocatori hanno già vissuto situazioni simili, E’ una partita particolare, inutile dirlo, dobbiamo giocare senza agitazione o frenesia. Giocare da squadra e non tentare di primeggiare come singoli. In settimana abbiamo lavorato come sempre, nessuna distrazione”.
L’AVVERSARIO – Il clima di pre festa, di contro, rischia di generare benefici galvanizzanti al Delta Rovigo, una squadra costruita per un campionato da vertice, che è in lotta per un posto nei playoff. E che, evidentemente, non regalerà nulla, anzi proverà a recitare il ruolo di guastafeste. “Il Rovigo va preso con le molle – ammette Apolloni – perché è una squadra costruita per il vertice della classifica; un occhio particolare a Pera”.
CAMBIO MODULO – Apolloni resta molto abbottonato sulla formazione e soprattutto il modulo da utilizzare domani. Una scelta in linea con quanto fatto e detto durante tutta la stagione. Analizzando le “mezze” affermazioni del tecnico, è possibile e plausibile ipotizzare un ritorno al 4-2-3-1, a scapito del 4-3-1-2 delle ultime settimane (a meno che non si tratti di una precisa strategia per confondere l’avversario). “Sto pensando a diverse soluzioni – svela l’allenatore crociato – anche per esaltare le caratteristiche di alcuni giocatori in rosa”. Il riferimento, ma è solo un’ipotesi, potrebbe essere a Mazzocchi, che nell’ultimo periodo è stato accantonato a causa del cambio del sistema di gioco che non prevede l’utilizzo di esterni offensivi.
FESTA E FUTURO – Malgrado il traguardo del ritorno tra i professionisti sia lì, ad un centimetro, due argomenti restano tabù per Apolloni: festeggiamenti post partita e futuro. Malgrado da oltre due settimane il tecnico e tutto lo staff dirigenziale abbiano incassato la fiducia da parte della proprietà anche per il prossimo anno. Andiamo con ordine, partiamo dall’organizzazione dei dei festeggiamenti di domani: “Non pensiamo assolutamente al dopo partita, noi non dobbiamo organizzare niente . Quello che verrà dopo lo vedremo, ci penseranno tifosi e società. In questi giorni alla squadra ho ricordato lo scudetto perso dalla Roma negli anni ’80. Ho ripetuto loro una frase: “La semplicità e l’umiltà sono le ali del successo”.
Infine il futuro: “A me nessuno ha detto niente, penso solo alla gara di domani. Fino ad oggi non ho parlato con Minotti e Galassi della costruzione della squadra per il prossimo anno”. (AB)