Non c’è storia, per nessuno, neanche quando il Parma deve fare a meno di due pedine fondamentali come Cacioli e Giorgino (problema al quadricipite destro). La trasferta di Legnago è stata decisa da due gol nella ripresa di Longobardi e Mazzocchi (primo in maglia crociata), dopo un primo tempo bruttino e avaro di occasioni, con i crociati che sembravano avere gli ingranaggi arrugginiti, con Baraye, Longobardi e Sereni sempre ai margini della partita; merito anche degli avversari, che per l’occasione si sono schierati con un abbottonato 3-5-1-1, una mossa che ha creato qualche sbandamento al Parma, soprattutto sulle corsie laterali, tant’è che dopo 15 minuti dal fischio d’inizio Zommers è stato decisivo su una conclusione ravvicinata di Broso; e poco dopo un sinistro di Bigolin ha sfiorato l’incrocio dei pali. La squadra di Apolloni, che per l’occasione è tornato al modulo 4-2-3-1, facendo la felicità dei tanti esterni offensivi in rosa, ha impiegato un po’ a carburare e inquadrare la partita.
La prevedibile strigliata nell’intervallo ha trasformato i crociati che sono entrati in campo con un altro passo e soprattutto con maggiore convinzione. La partita è rimasta modesta a livello tecnico, ma complice anche un evidente calo fisico del Legnago, il Parma ha cominciato a comandare le danze, con Miglietta e Corapi che si sono impossessati del centrocampo, dettando i tempi della manovra e sfornando assist per i compagni, come in occasione dei gol di Longobardi (colpo di testa vincente) e Mazzocchi (delizioso pallonetto). Partita chiusa al 34′, il resto è normale amministrazione.
Una vittoria che conferma lo strapotere crociato e mantiene a debita distanza l’Altovicentino, oggi vittorioso a Imola (0-1). Non c’è storia, appunto, la supremazia gialloblù è troppo evidente, anche in un pomeriggio grigio come quello di oggi, dove si è visto poco spettacolo. Per la promozione matematica mancano ancora 9 punti, quando alla fine del campionato restano 6 gare, un dettaglio quasi irrilevante.
(Foto Facebook Parma Calcio 1913)