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Obesity Week, tra disabilità, attività fisica, alimentazione e sviluppo sociale

Obesity Week, tra disabilità, attività fisica, alimentazione e sviluppo sociale

 

Sabato 17 ottobre, a Parma, nella Sala Aurea della Camera di Commercio si è svolto il convegno “Disabilità, attività fisica e alimentazione” a conclusione della VIII edizione di “OBESITY WEEK”: alimentazione, salute, cultura, una settimana dedicata alla prevenzione dell’obesità e per sensibilizzare all’adozione dei corretti stili di vita.

Il convegno che ha visto la partecipazione di numerosi studenti di scienze motorie, è stato suddiviso in due sessioni: la prima parte dedicata a sviluppare l’argomento dell’attività fisica e dell’alimentazione nell’anziano, o soggetti fragili.

La seconda sessione dedicata al tema dello sport per persone disabili come opportunità di sviluppo sociale, occasione anche per presentare il “team Olimpico”, con i professionisti che stanno preparando gli atleti del progetto “Portiamoli a Rio” promosso dall’associazione Abili allo Sport, col patrocinio del Comitato Paralimpico Italiano.

Moderatori il dott. Leone Arsenio, medico nutrizionista e Presidente Progetto Obesity Week e il dott. Gian Paolo Ceda, Direttore U.O.C. di Clinica, hanno introdotto i vari interventi che hanno affrontato sotto diversi aspetti, nell’anno dell’Expo, i grandi temi di cibo, ambiente, salute e incentivi per i corretti stili di vita.

Il peso dell’obesità grava sulla bilancia, e sulla salute, ma anche sul bilancio, e sull’economia: la spesa annuale che il nostro Sistema Sanitario nazionale deve affrontare è di circa nove miliardi, suddivisi tra costi diretti e indiretti, come mortalità precoce, assistenza e ridotta produttività. Il cibo può essere amico, ma anche “nemico”: è globale l’allarme sulle conseguenze di una dieta scorretta e del sovrappeso, collegati a patologie croniche, come diabete, cancro, malattie respiratorie e cardiovascolari.

“Secondo il report “Health at a Glance Europe 2010”, messo a punto dall’OCSE e dalla Commissione Europea, oltre la metà degli abitanti del Vecchio Continente, e un bambino su sette in Europa è sovrappeso o obeso e la situazione sembra peggiorare di anno in anno. Nonostante tutti gli sforzi fin qui compiuti, l’obesità resta un gravissimo problema sanitario.

Le possibili risposte comprendono strategie di comunicazione e di informazione sanitaria focalizzate sui benefici di un’alimentazione sana e di una regolare attività fisica. L’obesità è connessa a scorrette abitudini di vita, ed è alla base delle quattro più diffuse patologie croniche: cancro, diabete, malattie respiratorie e cardiovascolari”.

Il convegno ha posto l’attenzione anche sulle problematiche, della persona anziana, la dott. Luisa Zoni Medico Responsabile Nutrizione Clinica dell’ Ospedale Maggiore di Bologna, ha evidenziato come sia fondamentale una giusta alimentazione e come sia urgente spostare l’attenzione sulla prevenzione della disabilità, agendo in maniera integrata.

Il dott. Marcello Giuseppe Maggio Specialista in Geriatria del Dipartimento Medico Geriatrico Riabilitativo A.O.U. di Parma, ha affrontato, il problema dell’alimentazione nel paziente anziano critico, mettendo in evidenza importanti studi a livello europeo, di cui Parma ha un ruolo attivo nella ricerca di nuove soluzioni per affrontare patologie come SLA.

Ha concluso i lavori della prima sessione il dott. Tommaso Antonetti, Specialista in Medicina dello Sport, raccontando l’attività del reparto di medicina riabilitativa che con protocolli all’avanguardia in Italia, prescrive l’esercizio fisico e l’attività motoria come terapia. Un passaggio decisivo frutto di tante competenze e professionalità, che in molti territori é ancora, purtroppo, solo una chimera.

Nella seconda sessione si è parlato dell’atleta disabile e delle sue performance, senza dimenticare la tutela della salute.

L’introduzione dell’assessore allo sport Giovanni Marani ha riportato il tema di come lo sport e tutto l’indotto possa essere un’opportunità di lavoro, mentre Walter Antonini vice presidente ANMIC, sottolinea come Parma sia un esempio a livello nazionale, grazie al lavoro delle associazioni ed ai tanti ragazzi vere eccellenze sportive, in primis gli atlteti del progetto “Portiamoli a Rio” testimonial positivi, di come lo sport possa cambiare in meglio la qualità della vita. Emilia Caronna ha spiegato il ruolo svolto dell’Università di Parma.

Andrea Grossi, delegato CIP e moderatore dell’incontro sottolinea il grande lavoro svolto dal network Abili allo Sport con la sua mission di dare visibilità e sul ruolo fondamentale della comunicazione e dello scambio di informazioni nella promozione dello sport per disabili, e quindi nelle promozione dei corretti stili di vita.

Il dott. Federico Cioni presenta il team di professionisti che supportano la preparazione, l’allenamento ed il condizionamento psico-fisico di alcuni atleti paralimpici, un vero e proprio “Team Olimpico” che comprende: Federico Cioni Medico Specialista in Scienza dell’alimentazione e in Medicina, Enzo Lanini Preparatore atletico, Massimo Marenzoni Osteopata D.O. M. ROI, questo progetto ha necessità di allargare le competenze e le collaborazioni per questo al tavolo è stato molto gradito l’intervento del neurologo, dott Enrico Montanari, il quale sottolinea la necessità di creare una rete territoriale per dare assistenza più ampia e qualitativa nei casi di disabilità neurologica grave, specializzato in studi sulla SLA, ha reso noto come ultimi studi mettano in relazione una alimentazione personalizzata possa migliorare la qualità della vita dei malati.

Al convegno hanno partecipato anche alcuni grandi atleti parmigiani, il campione di nuoto Andrea Bocchia, Davide Mora, Luca Righetti (che ha partecipato alle paralimpiadi 2014), La squadra di Sitting volley, Paolo Popoli campione di pesistica e Luca Viglioli campione di hand bike.

Per supportare questi ragazzi occorrono competenze specialistiche diverse, cui è possibile ricorrere in caso di necessità, partendo dalla sinergia fra alimentazione e attività fisica, e dando la giusta personalizzazione per ottimizzare le condizioni funzionali e metaboliche.

È stato mostrato con un video, il grande lavoro che il team ha già svolto, con l’atleta disabile Luca Righetti, il miglioramento fisico è stato incredibile, confermando come l’approccio nutrizionale e motorio alla persona con disabilità, deve prevedere fin da subito il coinvolgimento in team di diverse figure professionali.

La ricerca della prestazione sportiva deve però, sempre tenere particolare conto della necessità di ottenere performance di alto livello, nel rispetto della fisiologia, della psicologia dell’atleta e col fine primario della tutela della salute.

Il convegno si è concluso ben oltre l’orario previsto, gli argomenti affrontati sono stati davvero importanti, ma la riflessione finale del Presidente del Progetto Obesity Week, Leone Arsenio, è stata tutta dedicata al fatto che oltre a nutrirsi bene, fare attività sportiva e prevenzione non si deve mai dimenticare che il “cibo è un piacere, se poi si mangia in compagnia, è ancora più piacevole”, con l’augurio di un buon pranzo si è conclusa la settimana dell’Obesity week.

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