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Il COMMENTO: Parma, pareggio complicato, contro un Forlì attrezzato per lottare al titolo

Il COMMENTO: Parma, pareggio complicato, contro un Forlì attrezzato per lottare al titolo

Complimenti al Forlì, l’unica squadra ad aver messo sotto il Parma, fino a sfiorare la grande impresa. Finisce 0-0 ed è un puro caso viste le tante occasioni create dalle due squadre. Il Tardini, dunque, resta un fortino inespugnabile, malgrado tutto. Malgrado un Parma bruttino, con le gambe un po’ imballate, intrappolato da un Forlì che ha confermato di essere il “rivale” numero uno nella corsa al titolo, vuoi per l’organizzazione di gioco data da mister Gadda, vuoi per la qualità dei singoli, Turchetta su tutti, che non si è snaturata neanche dopo essere rimasta in dieci ad inizio ripresa per l’espulsione di D’Apollonia.
E’ stata una partita ingarbugliata che ha vissuto fasi alterne, con le due squadre che si sono sfidate fino all’ultimo, senza risparmiare nulla, con tanto di polemica finale per un gestaccio del portiere romagnolo (Merelli, scuola Atalanta) rivolto ai tifosi crociati in curva Nord, dopo il triplice fischio finale.
Un Forlì ordinato, con reparti strettissimi, pressing alto, verticalizzazioni, difesa alta (Ricci spesso in fuorigioco). Un atteggiamento che ha imbrigliato il Parma, sia centralmente che sulle fasce, incapace di sviluppare la solita ragnatela di passaggi; e non è un caso se Corapi e Giorgino hanno sempre avuto uno o due uomini addosso, pronti a pressarli e a non farli ragionare.
Nel secondo tempo la squadra di Apolloni ha alzato il ritmo, intensificato i passaggi di prima con l’intento di scardinare l’attenta difesa romagnola, ma è stata una pia illusione.
Gli ultimi 15 minuti (dentro Guazzo per Vignali, Baraye spostato prima a destra e poi a sinistra) Parma con il 4-2-4, ma neanche questa mossa è servita. Uno 0-0 indolore, per carità, che lascia però alcuni punti interrogativi, non tanto a livello psicologico, quanto per l’incapacità del Parma di trovare un uomo che risolvesse la partita con un’invenzione. Ci hanno provato diversi giocatori, alcuni sono andati vicinissimi al gol come Adorni (due volte nella ripresa, Baraye (l’unico tiro pericoloso del primo tempo è suo) e Guazzo (punizione parata), ma il Forlì non è stato a guardare e le occasioni migliori le avute quando è rimasto con 10 uomini in campo: Turchetta (2 volte) e Nocciolini i più pericolosi.
E’ una pareggio affatto insipido, che consente di conservare il primato in classifica. Non tutte le ciambelle vengono con il buco, ma occhio a questo Forlì, una squadra (la miglire vista al Tardini in questa stagione) che ha confermato di avere tutte le carte in regola per puntare ad un campionato di vertice, malgrado le due recenti sconfitte. Ne sapremo qualcosa in più dopo i due recuperi.

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