Una squadra ricca di talenti che, da qualche mese, ha iniziato a beneficiare anche della qualità, tecnica ed umana, di uno dei giocatori più interessanti del palcoscenico locale. Il Colorno di mister Piccinini infatti si gode l’innesto di Mattia Bovi, nuovo faro del centrocampo, elemento di prestigio a lungo corteggiato dalle prime donne del girone A d’Eccellenza.
Bovi, prodotto del vivaio del Parma Fc, vanta diverse esperienze nei professionisti, infatti il centrocampista classe 1989 ha indossato la maglia di Carpenedolo, Valenzana e Piacenza oltre che di Fiorenzuola e Castelfranco Emilia in quarta serie.
Bovi, come mai ha scelto Colorno?
“Scegliere Colorno significa sposare una certa scelta di vita. Voglio allenarmi con impegno e sentirmi parte di un progetto, ma allo stesso tempo voglio restare vicino casa, continuare a lavorare e ultimare gli studi”
Di cosa si occupa?
“Lavoro nello studio di commercialista di famiglia, inoltre studio Economia e sono prossimo alla laurea. Proprio per questo ho rifiutato diverse possibilità in serie D e anche da alcune squadre molto ambiziose del girone A d’Eccellenza. Visto che non riesco a giocare tra i professionisti preferisco dare il massimo per una società seria e strutturata come Colorno. Ora la mia priorità è laurearmi e diventare un professionista serio”
In ogni caso a Colorno è possibile allenarsi come dei veri professionisti…
“Infatti non sono mai stato in una società con queste strutture d’allenamento e con uno staff di questo livello, qui a Colorno tutti hanno la possibilità di tirare fuori il meglio. Sono molto soddisfatto di questa scelta, sono sereno”
Non le dispiace aver abbandonato il sogno di giocare nei professionisti?
“Purtroppo il calcio non è molto meritocratico. In passato sono stato contattato da società di serie C che, per tesserarti, ti chiedevano soldi o addirittura uno sponsor. Il mondo del calcio non è sano, ci sono tante cose che vanno riviste, riformate”
Ad esempio?
“Spesso i club illudono i giovani e li schierano solo per poter chiedere contributi e vantaggi alla federazione. Questi ragazzi poi, una volta superata l’età che agevola i club, finiscono nel dimenticatoio. Proprio per questo non ho mai smesso di studiare e di lavorare. Oggi il calcio per me deve essere divertimento, nulla di più”
Inoltre giochi con tuo fratello, vero?
“Nicola gioca a Colorno con me, siamo sempre stati insieme, anche con il Fiorenzuola e con il Carpenedolo. Siamo fratelli anche in campo, ci sono stimoli e sensazioni che non si spiegano, mi piace giocare con lui”
Cosa vedi nel tuo futuro?
“Voglio continuare a fare questo sport, spero di riuscire a ritagliarmi spazi importanti nel mondo del lavoro. Non solo, mi piacerebbe restare a Colorno a lungo, ho trovato l’habitat ideale”