Oggi al Convitto Maria Luigia è partito ufficialmente l'anno scolastico-agonistico dell'Accademia "Ivan Francescato" che da Tirrenia ha traslocato a Parma. Trentasei gli atleti, tra cui l'unico parmense Filippo Cantoni di scuola Rugby Colorno
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Quella che ha iniziato ufficialmente ieri la stagione scolastico-agonistica al Convitto Maria Luigia non è la solita Accademia. Dopo quattro anni di quella Zonale (la ristrutturazione federale ne ha create otto tra nord e sud) si è passati di grado con l’arrivo a Parma, come noto da tempo, di quella Nazionale “Ivan Francescato”, fino a pochi mesi fa a Tirrenia. Trentasei gli atleti che ne fanno parte di cui tre provenienti dalle squadre locali: il piacentino Massimiliano Chiappini dell’Amatori, il comasco Luca Sgarbossa e l’unico parmigiano, o parmense se più vi aggrada, Filippo Cantoni entrambi della Rugby Colorno. L’Accademia si allenerà, come di consueto, sul campo sintetico del Convitto ma lo staff tecnico, composto da Roland de Marigny e Cristian Prestera, punta a fare qualche allenamento anche su quello di Moletolo dove il 6 ottobre partirà la stagione di serie A girone 1 ospite il Rubano Rugby. Il saluto di benvenuto, condito con un’apprezzata ironia, è stato porto come di consueto dalla Prof.ssa Maria Pia Bariggi, Rettore del Convitto, che ha come sempre sottolineato i principi di disciplina e impegno che devono accompagnare gli studenti-atleti.
Le dichiarazioni
Francesco Ascione, coordinatore tecnico federale: «I risultati di questi otto anni sono sotto gli occhi di tutti. Qui ci sono Alberto e Leo (Chillon e Sarto, giocatori delle Zebre che hanno debuttato in nazionale e che hanno frequentato l’Accademia, ndr) ma basta vedere i ragazzi che giocano a buon livello in Italia. Ma questo progetto ha obiettivi più ampi: quello della formazione di una persona e di un cittadino attraverso lo sport. Che giocatore vogliamo? Noi vogliamo un giocatore intelligente. Sarebbe più facile dire “che sappia fare le cose basiche”, ma vogliamo un giocatore intelligente perché il campo è lo specchio della vita: tante volte siamo sotto pressione, in ogni ambito, e noi vogliamo che i nostri ragazzi siano capaci di trovare le soluzioni migliori per raggiungere gli obiettivi che si sono prefissati. Vincere è bello ma non è l’obiettivo primario; questa è una squadra federale e la domenica dobbiamo verificare il lavoro settimanale».
Stefano Cantoni, consigliere federale: «Quest’anno sarete un po’ più impegnati dal punto di vista scolastico; la Fir vi ha scelto, e voi avete scelto questo progetto: sta a voi portarlo avanti sia dal punto di vista sportivo che personale, con positività e impegno».
Roland de Marigny, capo allenatore dell’Accademia: «Non possiamo essere promossi ma retrocessi sì, per cui un’occhiata alla classifica la si dà ma la priorità è lavorare sulla formazione. Nel tour irlandese ci sono state risposte positive ma questo dobbiamo verificarlo in campionato, settimana dopo settimana anche con l’impegno scolastico. E’ comunque un gruppo di qualità. Quest’anno puntiamo a far giocare con più continuità i ragazzi per fargli prendere un po’ di ritmo. Sono contento di essere tornato a Parma anche perché mi avvicino alla famiglia. E’ una città che può dare tanto al rugby anche se tre anni fa avevamo due squadre in Eccellenza e ora siamo a zero. E’ un peccato. So che ci sono state e ci sono delle difficoltà. Noi dobbiamo trovare la nostra identità che ora è a Parma; qui sventola la bandiera di Parma e quindi abbiamo delle responsabilità».