Parma Calcio
Il nuovo Tardini in stand by e gli effetti milionari del Decreto Sport

Il progetto del nuovo stadio Tardini resta in stand by, sospeso a metà tra lavori a stralci o cantiere unico. Il tutto avvolto in un silenzio emblematico.
Un silenzio che sembra strettamente legato alle novità in arrivo da Roma che, tra l’altro, prevedono centinaia di milioni di finanziamenti pubblici, anche a fondo perduto. Una cifra che, secondo indiscrezioni romane, supera i 600 milioni di euro, bollata come “progetti di investimento di interesse strategico nazionale” e servirà a sbloccare investimenti già programmati per circa 5 miliardi di euro (tra cui lo stadio Tardini ndr).
Dopo mesi di promesse e proclami, il Decreto Sport è realtà. Nei giorni scorsi, infatti, un emendamento è stato depositato dall’onorevole di Fratelli d’Italia Fabio Roscani. Come svelato da “Il Fatto Quotidiano” il testo dell’emendamento supera tutte le aspettative della vigilia perché oltre a prevedere la nuova figura del commissario generale (con una struttura di 10 persone più consulenti esterni) investe il Credito Sportivo del potere di erogare garanzie, finanziamenti e contributi. “Una dotazione di che sfiora i 650 milioni di euro” e che fino al 2027 potrà essere aumentata. Il pretesto del nuovo emendamento è Euro 2032.
L’obiettivo del nuovo Decreto Sport è in primis la nomina di un commissario nazionale: “Non potrà che essere un tecnico” ha annunciato il ministro Andrea Abodi. Il commissario “opererà in piena collaborazione con gli amministratori locali” e garantirà “la velocizzazione dei processi amministrativi”. In poche parole: ordinanze in deroga alla legge. Sarà il commissario a dare il via ai lavori (o restyling) per uno nuovo stadio, scavalcando tutto e tutti (ricorsi permettendo). Una semplificazione che genera umori contrastanti ma che potrebbe e dovrebbe segnare una svolta importante.
