Dopo la visita ad Inzago ai ragazzi de “Gli Scarrozzati” (clicca qui), la serata di ieri ha riservato a Fabio Pecchia anche un’ospitata a Milano nella sede di Sportitalia.
Invitato alla trasmissione Sportitaliamercato, l’allenatore del Parma ha parlato dei temi attuali più caldi, tra i quali il suo percorso in Emilia con il club crociato, dove è al suo secondo anno di mandato. Una storia che ha avuto inizio, come tutto, dalla fine di una precedente esperienza, quella con la Cremonese: «Un allenatore si può esprimere se ci sono tutte le componenti. A Cremona presi una squadra in difficoltà che era nella bassa classifica, stagione successiva storica promozione in A dopo ventinove anni. Il mio lavoro lì era finito, ho preferito lasciare e trovare altre strade. C’era l’opportunità del Parma che mi era piaciuta moltissimo e abbiamo costruito un progetto molto chiaro con una filosofia ben definita e di andare assieme nella categoria che più compete a questa piazza».
L’attuale stagione sembra essere quella giusta per rispettare le intenzioni ormai manifeste dei Crociati, campioni d’inverno della B con 41 punti, al culmine di un 2023 in cui ne sono stati conquistati 75 nella regular season del campionato cadetto. Un’enorme soddisfazione che comunque non deve lasciar posto a facili trionfalismi: «Per ora ottimo cammino, ma bisogna tenere i piedi per terra. Se è l’anno giusto, ne parleremo fra quattro mesi: dobbiamo tenere sotto osservazione continuamente i nostri valori di entusiasmo, energia ed esuberanza. In una squadra così giovane e multietnica creare un gruppo coeso come il nostro è la stata la cosa più bella, ma ci è voluto del tempo. I primi sei mesi sono stati impegnativi, con i tanti infortuni che abbiamo avuto, poi il girone di ritorno è stato in crescendo» questo il monito del “maestro” Pecchia ai suoi allievi, tra i quali il più brillante per il recente rendimento è Bernabé, il cui nome inizia a farsi largo nei salotti del calciomercato. «Mi auguro che Adrian continui a lavorare così, a crescere e a dimostrare il suo valore per le prossime diciannove partite. La partita di Firenze (in Coppa Italia, ndr) è stata una spinta importante per lui».
Tra i temi toccati dal tecnico di Formia anche il suo trascorso triennale con Rafa Benitez al Napoli, al Real Madrid e al Newcastle: «Lavorare con lui – ha affermato – è stata per me una fortuna e una grandissima opportunità, mi ha insegnato tantissimo, specie una metodologia diversa da quella italiana. Come quella dell’abitudine di giocare ogni tre giorni. Ne deriva una metodologia di lavoro settimanale molto diverso e particolare, a partire dal lavoro con la palla. Inoltre ho avuto la possibilità di essere sempre a contatto con grandissimi giocatori».