L’imponenza della montagna, la suggestione del traguardo e la fantasia del corridore: Thomas De Gendt, in vetta ad un infinito ed innevato Stelvio, 2757 metri e cima Coppi di questo Giro (e per antonomasia), compie il capolavoro nella 20a tappa, iniziandolo sul terribile Mortirolo (cima Pantani), …

Già, il belga 25enne della Vacansoleil, nato a Saint-Nicolas, una “côte” della Liegi-Bastogne-Liegi, ha accarezzato la maglia rosa per un po’, quando, a -7 km dalla fine, il suo vantaggio su Rodriguez (e il resto della compagnia dei big) è arrivato a 5’31” (al mattino De Gendt era partito 8° in classifica a 5’40”) e ridotto dopo il traguardo a 3’22”, che tuttavia rimane un margine facilmente colmabile, che lo inserisce al 4° posto (a 2’18”) e di forza nella lotta alla vittoria finale, visto che dei primi è il più forte a cronometro.

Ad intervallare De Gendt, che domani nella crono individuale di 30 km di Milano potrebbe completare il suo sogno, e gli altri pronosticati, arrivati alla spicciolata, si sono inseriti un tenace Cunego (2° a 56”, risalito nella generale al 6° posto a 3’43”) e Nieve (3° a 2’50”), che poi hanno lasciato la scena ad un rimontante Rodriguez (4° a 3’22” e sempre maglia rosa) su un mai domo Scarponi (5° a 3’34”, in classifica 3° a 1’51”), ad un incrollabile Hesjedal (6° a 3’36”, nella generale 2° a 31”), poi all’attaccante Gadret (7° a 4’29” e primo a scattare sulla salita finale), allo straordinario duo colombiano della Sky, Uran ed Henao (8° a 4’53” e 9° a 4’55” ed ora primo e secondo nella classifica del miglior giovane) ed infine ad uno stentato Basso (10° a 4’55”) che ha chiuso la top ten parziale e ha soprattutto interrotto bruscamente la possibilità di vincere il suo terzo Giro o di salire almeno sul podio (adesso 5° a 3’18”).

Pozzovivo, 11° a 5’39”, perde 2 posizioni nella generale e domani dovrà difendere il suo 8° posto dagli assalti di Nieve e Gadret, mentre Cataldo (16° a 9’17”, anche oggi all’attacco prima dello Stelvio ed ora 12° a 12’14”) abbandona le speranze di entrare nei primi dieci della generale, ma per lo meno non quelle di migliorare il 13° posto dell’anno scorso.

Dalla Danimarca al Passo dello Stevio: non sono bastati 3473,9 km di gara e 20 frazioni per definire il padrone e il podio del Giro d’Italia e così domani i 30 km a cronometro nella pancia di Milano stabiliranno l’ultimo vincitore di tappa e il trionfatore (nell’ordine tra Rodriguez, Hesjedal, Scarponi e De Gendt) di questa 95a edizione.

Da segnalare con orgoglio per i colori della nostra provincia, come Adriano Malori, traversetolese ed “inviato speciale” di Sportparma, sia stata l’unica maglia rosa italiana di questo Giro (molto difficile che nella crono il suo compagno Scarponi possa compiere il miracolo, a meno di clamorosi colpi di scena) ed il primo a riportarla in casa Lampre dopo 11 anni (l’ultimo fu Simoni nel 2001, se si esclude proprio quella dell’anno scorso di Scarponi, virtualmente indossata a posteriori dopo la squalifica retroattiva di Contador).

Sms Malori:

“Devo correggere il tiro di ieri: è stata oggi la tappa più dura che abbia mai fatto in vita mia, sono devastato!!! Mortirolo duro? Lo Stelvio in mezzo alla gente? Oggi era così dura che la gente era come se non ci fosse! Anzi, domani non so nemmeno se far la crono a tutta, perché ora come ora non credo che possa fare una buona prova. Adesso però dormo un po’ e mi riposo, perché arriverò in hotel almeno per le 11 di sera… magari per domattina avrò recuperato! Ciao ciao a tutti, ci vediamo domani a Milano!”

Ordine d’arrivo – 20a tappa, Caldes – Passo dello Stelvio 219 km

Classifica generale dopo 20 tappe