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Kyle Krause in Parma Palermo 2 1 31a giornata Serie B 2022 2023

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Nuovo Tardini: mozione approvata, i tempi si allungano e Krause potrebbe rinunciare

Nuovo Tardini: mozione approvata, i tempi si allungano e Krause potrebbe rinunciare

E’ iniziata alle 15,38 ed è finita dopo circa 4 ore la discussione in Consiglio comunale sul nuovo stadio Tardini e sulla mozione presentata dai capigruppo di maggioranza (Pd, Effetto Parma, Lista Guerra e Sinistra Coraggiosa). La mozione, che impone una serie di rigide condizioni e prescrizioni al soggetto proponente, cioè il patron Kyle Krause, è stata approvata ieri sera con 21 voti favorevoli (8 astenuti e 2 contrari). 

Una decisione che la maggioranza e il sindaco Michele Guerra hanno accolto con grande soddisfazione, anche se in termini pratici la situazione resta alquanto incerta, perché ora è il soggetto proponente a dover accettare o rifiutare le condizioni imposte dall’amministrazione comunale.
Sullo sfondo la Legge Stadi che sembra andare in contrasto con alcune decisioni politiche locali, soprattutto per quanto riguarda il termine della concessione degli impianti sportivi; termine che ieri non è emerso durante il dibattito pubblico, ma le indiscrezioni parlano di una riduzione di circa il 50%, cioè dai 90 anni concordati inizialmente (da Krause e dalla precedente amministrazione comunale) si passerebbe a circa 45 anni. La Legge Stadi, invece, fissa il termine massimo fino a 99 anni, una soluzione alternativa alla vendita dell’impianto sportivo a soggetti privati.

La sessione straordinaria del consiglio comunale di ieri, facendo affidamento sulla giurisprudenza dominante, ha stabilito che dovrà essere la Giunta e non più il Consiglio comunale (come avvenuto lo scorso anno) a votare il pubblico interesse sul bene demaniale in questione, cioè l’area dello stadio Ennio Tardini. Inoltre, la Giunta ha facoltà di ratificare la decisione presa precedentemente (2021) dal Consiglio, anche se nel frattempo gli scenari sono cambiati e non si capisce come ciò possa avvenire.
Ad ogni modo, dopo la dichiarazione del pubblico interesse (condizione indispensabile per il progetto definitivo), sarà necessario riavviare nuovamente tutto l’iter burocratico, tra cui una seconda Conferenza dei Servizi e una seconda valutazione del piano economico finanziario (bocciato dal precedente advisor incaricato dal Comune).

Tutto questo caos in assenza di un progetto definitivo di ristrutturazione, dato che quello presentato nel 2021 dal Parma Calcio 1913 non è più attuale, o meglio è stato superato dalle controindicazioni emerse nei mesi successivi alla sua presentazione (criticità architettoniche, economiche e  ambientali), non a caso Krause si è rivolto a uno nuovo studio di architetti che ha rivisto completamente il vecchio progetto, cercando di venire incontro alle richieste del Comune e a quelle dei residenti; anche se al momento il progetto non è visibile, non è pubblico.

In realtà tutti questi tecnicismi e passaggi burocratici/politici non fanno altro che ingarbugliare ulteriormente la situazione, oltre ad allungare ulteriormente i tempi di realizzazione e alimentare un clima di grande incertezza. Sì, perché davanti a questi scenari, legittimi o meno (non spetta a noi deciderlo), a cui bisogna aggiungere la forte  spinta arrivata dai Comitati contrari al progetto – con più di 8mila firme in poche settimane-, il patron americano starebbe pensando seriamente di abbandonare momentaneamente il progetto e l’ambizione di costruire un nuovo stadio, i cui costi nel frattempo sono lievitati a circa 90 milioni di euro. Aspettando tempi migliori e al tempo stesso dando un segnale forte alla politica locale, concentrandosi esclusivamente sull’ammodernamento e l’espansione del Centro Sportivo di Collecchio che si preannuncia avveniristico.
Oltre all’aspetto sportivo, naturalmente, i cui risultati e costi esorbitanti influenzano in maniera determinante anche le decisioni extra calcistiche. Un concetto, quest’ultimo, che il patron dell’Iowa dovrebbe aver imparato dopo due campionati fallimentari e un terzo ancora molto incerto. Almeno si spera.

Comunque, i prossimi giorni potrebbero essere decisivi per capire le reali intenzioni dell’imprenditore americano il quale al momento continua a rimanere in silenzio e giocare a carte coperte.

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