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Parma Calcio

Pecchia: «Non conta avere uomini in area». Bisoli: «Più di una vittoria»

©Foto: Lorenzo Cattani

Pecchia: «Non conta avere uomini in area». Bisoli: «Più di una vittoria»

Le dichiarazioni dalla sala stampa del “Tardini” dopo lo 0-0 del Parma contro il Südtirol.

Per il Parma hanno parlato mister Fabio Pecchia e Luca Zanimacchia; per i sudtirolesi mister Pierpaolo Bisoli. Queste le dichiarazioni raccolte dalla nostra redazione.

PECCHIA «Tutto come previsto. Noi li abbiamo costretti dentro l’area. Oggi è stata una partita che poteva sembrare monotona: tenere la testa nella gara per 95 minuti sono energie fisiche e mentali. Certo che quando gli spazi sono così stretti bisogna rischiare la giocata: ma alla fine c’era un continuo raddoppio e siamo stati costretti a mettere palloni in area. Davanti c’era poco spazio, sulle zone laterali ce n’era di più. Bisognava portare più uomini in area, ma non so quanto conti poi portare uomini in area.
Charpentier? Già l’ho detto, è stato fermo 8 mesi. Ora ha ripreso, ha dato continuità con gli allenamenti, ha giocato 45′ con l’Ascoli, poi ci sono anche gli altri. Gabri lavora, sta meglio, migliora. Ho scelto Benek perché è forte fisicamente, di testa, ha due piedi con cui può tirare in porta: arriva da un periodo in cui sta dando continuità.
L’assenza di Vazquez non credo che abbia inciso.
Quando una squadra avversaria è in area con 6-7 giocatori, si rischia solo di perdere terreno e ripartenza. Abbiamo forzato diverse giocate, avremmo dovuto sfruttare meglio quelle. Equilibro, creare situazioni, prima di tutto.
Bernabé ha rotto gli equilibri con le sue percussioni, ha avuto le occasioni per far male: no dobbiamo sfruttare di più il tiro dal limite soprattutto con i centrocampisti».

ZANIMACCHIA «Oggi c’è poco da rimproverare, la voglia e la determinazione si percepiva. Loro sono una squadra così, l’avevamo studiata e ci portiamo a casa questo punto. L’unico metodo è lavora bene: oggi è il secondo risultato utile, ora dobbiamo fare il terzo.
Vazquez sappiamo tutti che è un campione e che ci avrebbe dato una grandissima mano, ma dobbiamo essere in grado di fare grandi partite contro di lui. Noi eravamo già nella mentalità che questa sarebbe stata la partita: secondo me serve anche pazienza. Oggi siamo stati attenti al 100% tutta la partita, abbiamo giocato con un’idea precisa».

BISOLI «Primo tempo discreto, le più grandi occasioni le abbiamo avute noi. Nel secondo tempo ci hanno schiacciato. Ma siccome siamo abituati a fare allenamento così… Certo altre 9 partite non può succedere. Credo che oggi abbiamo fatto un punto straordinario, abbiamo guadagnato punti su altre, c’è una partita in meno, abbiamo tenuto loro a -7. Il Parma è una delle poche squadre che ci ha creato così tante difficoltà. Primo tempo alla pari, quando siamo rientrati ho capito che il Parma aveva preso sopravvento: ho fatto due cambi ravvicinati e lì è stato un errorino mio sprecare due slot. Sono strafelice. Mi verranno a dire che oggi ci siamo difesi, ma chi a Parma non viene a difendersi?
Questa è più che una vittoria, il Parma resta a -8 punto e non è facile per loro recuperarli: oggi abbiamo fatto un record che nessuno aveva mai fatto, 6 partite in trasferta senza subire gol. La mia squadra nella sofferenza è molto lucida a saper gestire i momenti.
Ci sono degli studiosi che ci stanno studiando: meno possesso palla abbiamo, più vinciamo. Col Modena abbiamo perso e noi avevamo avuto il 54% del possesso palla. A me dell’estetica non me ne frega: Fabio oggi era in giacca e cravatta, io sono qua in tuta, tutto sudato. Non sono neanche bello, cpsa me ne frega dell’estetica…
Io non partecipo ai salotti, non vado in tv e non ho il procuratore. Io ho rischiato tre anni fa di andare in Serie D, ma non me ne fregava niente. Io sono strafelice di essere al Südtirol, dal primo giorno che sono arrivato.
Se ci fosse stato Vazquez, a esser sincero, credo che il Parma avrebbe sofferto qualcosa in più perché avrebbe avuto meno equilibrio: è un super campione, ma toglie qualcosa, è un paradosso del calcio. Ma non credo sia così tanto distante dalla realtà».

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