Roberto Inglese è, fin dall’inizio della stagione, la vera scommessa del Parma, un po’ per tutto l’ambiente.
Sia mister Pecchia sia la dirigenza crociata hanno fortemente creduto nel centravanti ex Carpi e ChievoVerona all’inizio del campionato 2022/2023, convinti che sarebbe tornato — dopo l’ultima travagliata a causa di numerosi infortuni — ai suoi massimi livelli. Testimonianza di questo è stata, senza dubbio, la scelta di non ricercare sul mercato un’altra punta “di categoria”, ad eccezione del solo Charpentier (tuttavia acquistato a fine mercato, come semplice alternativa), e di affidarsi all’attaccante pugliese per trascinare il Parma a suon di gol. E così è stato, ma solo per le prime 6 partite. Tra agosto e settembre Inglese mette a referto 4 reti in 4 partite consecutive, entrando tra i protagonisti assoluti delle sfide contro Cosenza, Genoa, Ternana e Ascoli e dando quel segnale che tutti si aspettavano. Tuttavia, dopo questo inizio a bomba, proprio quando tutti si erano persuasi che Bobby English fosse finalmente tornato a vestire i panni del bomber, ecco che è iniziato un digiuno di gol che sta durando da ben 8 partite (contro Como e Palermo, l’attaccante di Lucera era indisponibile, ndr). Specchio delle difficoltà sotto porta è stata la doppia occasione sprecata ieri, contro i Sanniti, sul calcio di rigore di Vazquez parato da Paleari: sulla prima respinta il numero 45 ducale ha calciato sul portiere giallorosso; sulla seconda, ancor più clamorosa, il palo.
Nel frattempo, 82 giorni sono trascorsi tra quel 17 settembre, giorno del suo ultimo gol, e la partita di ieri. Un arco di tempo in cui anche la produzione offensiva dei Crociati (21 segnature complessive) è calata vistosamente: appena 8 reti segnate (di cui 3 in un colpo solo al Cittadella) negli ultimi 10 incontri. La bassa capacità di realizzazione è un problema che non riguarda solo Inglese, ma in generale il reparto avanzato: sebbene siano andati a segno tutti gli attaccanti della formazione crociata (eccezion fatta per “l’alternativa” Bonny e il quasi sempre indisponibile Charpentier), nessuno di questi è riuscito a prendersi in mano il Parma con i propri gol. Non è un caso, infatti, che il secondo nella classifica capocannonieri del Parma sia un difensore, Delprato, con 3 reti. Tante quante quelle di Man, un attaccante.
La maggior parte degli altri marcatori gialloblù seguono con 2 centri, senza dimenticare che si è fatto attendere più del dovuto il ritorno al gol di Vazquez, da cui ci si attendere sicuramente più continuità sotto porta (solo 1 rete all’attivo dopo 16 partite, rispetto alle 14 della scorsa stagione) e che anche Bernabé, fondamentale nello scacchiere tattico di Pecchia, è ancora a secco di “bonus da +3”, al netto di un infortunio che l’ha tenuto lontano dal campo per 9 partite.
Dopo vari mesi senza avere a disposizione gran parte della rosa, e ora che è quasi al completo, tocca a mister Pecchia trovare soluzioni per cercare di risollevare Bobby English e compagni da un’emergenza realizzativa che inizia a diventare un’urgenza.
(In copertina, Roberto Inglese in Parma-Benevento – ©Foto: Lorenzo Cattani/SportParma)