A primavera fioriscono i primi verdetti sportivi ed uno di questi uscirà dalla finale di Challenge Cup – la terza competizione europea del volley – tra l’Allianz Milano e lo Ziraat Bankasi Ankara: andata in Italia mercoledì 17 marzo (oggi, ndr), ritorno in Turchia una settimana dopo. Una sfida internazionale dal forte sapore parmense.
Da una parte c’è la squadra milanese con il suo allenatore Roberto Piazza – parmigiano classe ’68 e già con una lunghissima carriera in panchina iniziata nel 92/93 nella Maxicono come secondo di Bebeto dopo la parentesi da giocatore di quella squadra – dall’altra ci sono i turchi con il loro preparatore atletico Sebastiano Chittolini – originario di Fidenza, 39 anni il 18 marzo, più di metà dei quali sui campi di pallavolo e figlio d’arte di Gian Paolo ex preparatore atletico di Parma, squadra che seppe anche centrare il famoso Grande Slam nel 1990.
Ad arricchire questo particolare derby ducale, tra le fila di Milano c’è anche Claudio Galli, parmigiano d’adozione, ex storico capitano di quella formazione capace di vincere tutto ed attuale consulente “Progetti Speciali” della Powervolley.
Un intreccio di storie che ha iniziato a prendere forma lo scorso dicembre quando si sono definite le semifinali (poi in programma a febbraio) e a quel punto è stata una logica conseguenza tifare per avere questa finale: il cammino dell’Allianz è passato attraverso le vittorie su Jekabpils (Lettonia), Calcit Kamnik (Slovenia), Dinamo Bucarest (Romani) ed infine ha superato piuttosto facilmente il quotato Halkbank Ankara, formazione “cugina” dello Ziraat che invece a sua volta ha eliminato il Fonte Bastardo Azores (Portogallo), ha bypassato i turni contro Omonia Nicosia (Cipro) e Parnu VK (Estonia) per il ritiro delle avversarie causa restrizioni covid, poi ha sofferto più del previsto contro i cechi del Vk Lvi Praga conquistando la finale al ritorno in casa vincendo al golden set.
«Quando entrerò al PalaLido – spiega Chittolini, da due anni in Turchia e atterrato a Milano col charter della sua società – so già che mi scenderà più di una lacrima perché nel 2001 è iniziata lì, facendo lo scoutman per l’allora Asystel, la mia carriera nel volley di alto livello. Restai per tre stagioni poi tornai a Parma con l’Unimade, l’ultima squadra di A1 maschile che abbiamo avuto nella nostra città. Naturalmente affrontare amici come Roberto e Claudio mi fa molto piacere, ma quando inizierà la partita diventeranno rivali e anche se di fronte ci fossero parenti bisogna mettere da parte i sentimenti in questi casi. Non dico vinca il migliore perché spero onestamente di vincere, visto che siamo pagati per dare il meglio e per dimostrare il nostro valore con tanti sacrifici lontani da casa».
Stesso pensiero anche per Piazza che, domenica dopo aver subito una ingiusta espulsione in gara 2 dei quarti dei playoff in casa contro Perugia (poi vittoriosa), benedice l’immediata finale di andata: «Sono ancora arrabbiato perchè è la prima volta che mi succede in carriera ma la cosa bella del nostro sport e del mio mestiere è che dobbiamo alzarci subito dopo ogni caduta. Ci aspetta una settimana tremenda, perchè dopo il match contro i turchi andremo a Perugia per gara 3, decisiva per andare in semifinale scudetto, poi prenderemo un volo da Roma, via Istanbul, per la partita di ritorno ad Ankara al termine di una trasferta lunga e sfiancante, che abbiamo già vissuto un mese fa contro l’Halkbank. Insomma non abbiamo troppo tempo per guardarci indietro».
La sfida Allianz-Ziraat Bankasi è aperta ad ogni pronostico e nessuno dei due protagonisti fa tatticismi, entrambi conoscono bene sia le qualità della propria formazione sia di quella avversaria.
«La squadra turca – analizza Piazza, che è anche c.t. dei Paesi Bassi – è tosta, con individualità forti come il palleggiatore Eksi, il bulgaro Atanasov, gli olandesi Van Garderen e Ter Maat che conosco bene per ovvi motivi, e soprattutto sono guidati da un grande tecnico come Giampaolo Medei, un amico anche lui. Dovremo stare attenti, hanno conquistato la finale ribaltando la sconfitta di Praga con una prova di forza in casa ma noi siamo in salute. Ora che abbiamo recuperato tutti i giocatori da covid ed infortuni possiamo affrontare le situazioni in modo migliore, anche perchè fra noi c’è una bella armonia».
Per Chittolini – che lavora all’estero dal 2013 con esperienze in Russia tra Dinamo Mosca e Nazionale Femminile, in Polonia tra Chemik Police e Asseco Resovia e ora è nel cuore dell’Anatolia – si può parlare di prodotto d’esportazione come quelli enogastronomici parmensi: «Per me è un vanto essere considerato tale e non lo dico con presunzione ma con tanto orgoglio, dato il mio forte legame con la mia terra, perché da lustro alla nostra zona e perché Parma a livello pallavolistico ha una grande tradizione, anche se adesso si è smarrita. Mi piacerebbe tornare a lavorare in Italia, che mi provoca nostalgia anche in un semplice sapore al ristorante, ma lo farò quando mi proporranno un progetto e le garanzie adeguate. Qui ad Ankara stiamo lavorando bene, abbiamo chiuso al primo posto la regular season, siamo pronti a giocarci i playoff sia del campionato che della Coppa di Turchia. All’estero si sta bene sotto alcuni aspetti, c’è senz’altro più meritocrazia rispetto all’Italia».
Quella di Challenge Cup sarà la terza finale europea di Roberto Piazza da primo allenatore (le altre furono la vittoria in Coppa Cev con la Sisley Treviso contro i polacchi dello Zaksa nel 2011 e la sconfitta in Champions League con la Bre Banca Cuneo contro i russi del Novosibirsk nel 2013) che spera di mettere in bacheca, mentre Sebastiano Chittolini chiude con una battuta che somiglia molto ad un ace: «Per questa sfida con Milano voglio parafrasare Louis Vuitton, venderemo cara la pelle».