Dopo la pesante sconfitta subita a Chieti, l'AZETA Cariparma era attesa ad un pronto riscatto. Contro un Pescara affamato di punti salvezza, i ragazzi del presidente Zerbini sono invece riusciti a complicarsi la vita con una prestazione scialba e solo negli ultimi minuti del match sono riusciti ad avere ragione della non irresistibile squadra abruzzese.
La partita – Prima parte del match in equilibrio con mister Fanti che schiera insieme veterani e giovani del vivaio locale come farà del resto per tutta la partita così come aveva preannunciato.
I ducali appaiono poco determinati con la difesa che lascia ampi spazi alle penetrazioni degli abruzzesi, mentre in attacco la manovra risulta asfittica e con una insufficiente circolazione di palla che raramente si conclude con servizi che le ali possono finalizzare.
Nella seconda metà del primo tempo i gialloblu piazzano un parziale di 4 a 0 che sembra preludere ad una svolta della partita a favore degli emiliani. La squadra ospite però, con il giovane portiere Jurina sugli scudi, e ancora grazie ad una difesa ducale “molto aperta”, reagisce fino a raggiungere la parità (14 a 14) al fischio che manda al riposo gli atleti.
Nella ripresa all’iniziale equilibrio segue un predominio del Pescara che riesce a portarsi a + 3, poi i parmensi, con Pieracci superlativo a perforare la difesa ospite con azioni personali, allungano fino al +4 (30 a 26 a meno di 5 minuti alla conclusione del match) ma, come nel primo tempo, gli abruzzesi recuperano fino al -1 segnato a 15 secondi dalla fine, senza però riuscire ad effettuare l’aggancio.
Di positivo da registrare che, a parte i 10 gol di Pieracci, le rimanenti segnature sono divise quasi equamente tra 9 atleti ducali ed è un fatto che si è verificato raramente in questo campionato di A2.
La classifica – Ormai assegnata la prima posizione del torneo allo Spallanzani Casalgrande (promosso alla categoria superiore) e la piazza d’onore al Sassari restano ancora da definire importanti piazzamenti nel ranking, a partire dalla lotta per non retrocedere. Fino a qualche settimana solo la matematica assegnava qualche possibilità all’Ascoli di evitare l’ultimo posto che significa la serie B; poi una serie di buoni risultati dei marchigiani (tra cui la vittoria sui ducali) uniti al concomitante tracollo di VIEG Cingoli, Monteprandone e Pescara hanno riaperto i giochi rendendo appassionante e indecifrabile il pronostico su chi dovrà abbandonare la A2. A sole due partite dalla fine del torneo con Pescara a 18, Monteprandone a 17, Ascoli e VIEG Cingoli a 16 punti, i cingolati sembrano i maggiori candidati alla retrocessione avendo ancora da scontare il proprio turno di riposo.
Per le postazioni di rincalzo ai vertici, con il terzo posto virtualmente assegnato al Rapid Nonantola (33 punti), lotta a tre per la 4° posizione con l’AZETA Cariparma appaiata all’Apuania Farmigea (28 punti) seguiti da Pharmapiù S. Angelo a tre lunghezze. Con un calendario estremamente difficile (dovranno affrontare nell’ordine Spallanzani Casalgrande in trasferta e Sassari tra le mura amiche) i ducali dovranno superarsi per conquistare un quarto posto che, oltre al prestigio, assegna punti utili per un eventuale ripescaggio nella serie maggiore.
Prossimo turno – Il prossimo turno vedrà i ducali recarsi al Palakeope per affrontare lo Spallanzani Casalgrande che, pur in calo di forma (è uscito sconfitto in tre delle ultime quattro partite), rimane comunque l’indiscusso padrone del torneo. Servirà quindi una prestazione di carattere dei gialloblu emiliani per continuare a sperare nella quarta piazza finale.