Alla ripresa degli allenamenti il tecnico del Parma fa il punto della situazione tra infortuni e sfide importanti contro le concorrenti per il posto salvezza. E' ancora presto però per fare calcoli e bilanci dopo il primo quinto di campionato.
Francesco Guidolin, il Parma si appresta a vivere un momento difficile per i troppi infortuni subiti da diversi calciatori…
“Sì, sono i primi infortuni da tre mesi a questa parte, e fino a ieri era andato tutto bene. Adesso abbiamo un paio di infortuni che non ci volevano. Però bisogna far fronte a questo tipo di realtà: ci sono squadre che convivono con sette o otto calciatori in infermeria, e per noi questo problema non si era mai posto fino a tre giorni fa. Adesso lo dobbiamo affrontare, e possibilmente superare.”
Tra l’altro Biabiany e Mariga non sono due giocatori qualsiasi…
“Hanno caratteristiche particolari, e per alcune settimane dovremo fare a meno di loro. Dovremo lavorare per trovare altre strade ed altre soluzioni senza fasciarci la testa e dando la responsabilità ad alcuni altri giocatori altrettanto validi.”
Fino ad ora, nelle partite casalinghe, in quale gara si è visto il miglior Parma?
“Un’ora buona contro il Palermo.”
Il Siena può ricordare qualcuna tra le squadre affrontate finora al Tardini?
“No, il Siena ha caratteristiche tutte sue, così come ogni squadra si differenzia dalle altre per le caratteristiche dei giocatori, per il sistema di gioco, per le idee del proprio allenatore, ma quella toscana è una squadra che ha raccolto meno di quanto non abbia fatto finora, quindi è una squadra ben allenata, perché secondo me Giampaolo è un ottimo allenatore; è una squadra che ha ottimi elementi. Sarà una gara pericolosa e difficile.”
La sconfitta casalinga contro il Cagliari può essere diventato un vaccino?
“Magari… Non si tratta di questo. Il nostro problema non è che mettiamo meno attenzione sul piano nervoso contro una squadra piuttosto che contro un’altra. Noi sappiamo di essere una compagine neopromossa, sappiamo di essere rientrati in questo gruppo che è la Serie A alla fine di una lunghissima rincorsa, e non possiamo permetterci di non considerare al top qualsiasi avversario, perché sono tutti partiti davanti a noi, o perché hanno più esperienza o perché sono squadroni. Le insidie che ci porterà il Siena domenica prossima, saranno le insidie che porteranno in casa nostra tutte le squadre che affrontiamo partita dopo partita. Non c’è bisogno di un vaccino.”
Il Parma, fino ad adesso, ha dato la sensazione di giocare meglio in trasferta che in casa…
“Potrebbe essere un’affermazione vera, ma è ancora troppo presto per poter dire che questa sia una caratteristica ben definita del gruppo e della squadra.”
Una gara come quella contro il Siena potrebbe servire a far mostrare dei miglioramenti anche tra le mura amiche…
“Noi tenteremo di far vedere dei progressi: è anche vero che anche con il Cagliari, se le cose fossero andate in un certo modo, avremmo potuto poi parlare di un’altra gara. Sappiamo che dovremo fare progressi ovunque, sia individualmente che come collettivo.”
Cosa comportano gli infortuni di Mariga e Biabiany: cambio di sistema di gioco o semplice cambio di uomini?
“Alcune decisioni le prenderò quando saremo tutti, e questo avverrà solo dopodomani. Per esempio, sabato contro il Lugano era per me un test importante, che mi avrebbe consentito di provare il 3 4 3, ma purtroppo ho perso Lanzafame un minuto prima del fischio d’inizio. Sono tutte situazioni di lavoro che mi consentono di capire come muovermi, e perciò solo al termine di questa settimana potrò valutare al meglio.”
Giocare partite contro le squadre che come il Parma lottano per la salvezza nel girone d’andata può essere pericoloso, a lungo andare?
“Non me lo sono posto questo problema: io il calendario lo conosco solo fino alla gara di Bergamo contro l’Atalanta, e non voglio conoscerlo. Io so solo che non ho mai fatto queste valutazioni, e fino ad ora le cose sono andate bene: se sei bravo fai bene con l’Inter o contro qualsiasi altra squadra. La cosa importante è concentrarsi sull’obiettivo immediatamente prossimo, senza pensare al futuro.”
Che bilancio traccia del suo Parma dopo sette partite?
“Siamo ad un quinto di campionato, neanche. Quindi è troppo presto per fare bilanci o valutazioni. Siamo partiti bene, ma tutto ciò può restare lì se non continueremo su questa strada, anzi se non miglioreremo. Certo, io mi auguro di fare dieci o undici punti ogni sette partite, perché vorrebbe dire disputare un campionato ottimo. Cerchiamo di raggiungere il più presto possibile l’obiettivo che ci siamo prefissati ad inizio stagione, affrontando un avversario alla volta.”