Sabato 19 novembre Francesca Schiavone, Flavia Pennetta, Roberta Vinci e Sara Errani, in rigoroso ordine ranking WTA e vincitrici dell’equivalente della Coppa Davis nel 2009 e nel 2010, hanno infiammato gli oltre 2000 spettatori del Palaraschi, trasformato in superficie sintetica per l’occasione, nell’Italian Women’s Best Tennis-Azzurre per Chiarino, esibizione organizzata dal Tc Castellazzo per i suoi primi 40 anni di attività  e che ha ricordato la figura di Chiarino Cimurri, mecenate del tennis ed amico di tanti atleti importanti.

Le “magnifiche 4” hanno disputato i due singolari ed il doppio finale, conditi da agonismo, scambi accademici e simpatici fuori programma, dove per la cronaca la Vinci ha prevalso sulla Errani nel match di apertura, la Pennetta sulla Schiavone in quello successivo e la coppia Pennetta-Schiavone su Vinci-Errani nell’incontro conclusivo.

Le 4 campionesse avevano iniziato la loro intensa giornata già dal pomeriggio quando all’interno dei campi indoor del circolo cittadino si erano dedicate agli scambi con i circa 500 giovani tennisti (30 secondi a turno) iscritti nelle varie categorie maschili e femminili, accontentando gli stessi ragazzi ma anche genitori ed organizzatori per un evento, inserito nel contesto di “Parma Città Europea dello Sport”, che resterà nella storia dello sport locale.

Come in ogni torneo del circuito che si rispetti, la conferenza stampa congiunta delle quattro ragazze ha anticipato ciò che saranno i programmi della prossima stagione (l’Olimpiade di Londra è in cima alla lista dei desideri) e ciò che si sarebbe visto dalle 20:30 in avanti.

La serata, inframmezzata dalla presentazione delle squadre femminili e maschili di seria A del Tc Castellazzo, è volta al termine con le parole del capitano delle azzurre Corrado Barazzutti e con quelle di due miti assoluti del bel tennis italiano vincente che fu: Lea Pericoli, pioniera del tennis in gonnella e 27 titoli italiani in bacheca in quasi 20 anni di carriera e Nicola Pietrangeli, 2 Roland Garros vinti nel ’59 e nel ’60 e una Coppa Davis nel ’76, che ha rispolverato la sua classe da fondo campo improvvisando alcuni scambi con Flavia Pennetta e chiudendo di fatto la straordinaria kermesse parmigiana.