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Nasce il manifesto della comunicazione non ostile per lo sport

Nasce il manifesto della comunicazione non ostile per lo sport

Sport è dare sempre il meglio di sé. Per questo sia in gara, sia nella vita e nel mondo virtuale, sostengo i valori della correttezza, della condivisione e del rispetto”: sono queste le parole del principio numero uno del Manifesto della Comunicazione non ostile per lo sport presentato in anteprima a Bari. Dieci semplici principi di stile a cui ispirarsi per ristabilire un contatto diretto, sincero e fondato sui valori nobili dello sport, così da evitare un linguaggio ostile nel tifo e nella comunicazione.

A orientare la declinazione del Manifesto della comunicazione non ostile per lo sport – patrocinato dal Coni – sono stati i contributi di oltre 100 fra atleti, club, squadre, federazioni, aziende, giornalisti e comunicatori legati al mondo dello sport comeMassimiliano Allegri, Alex Zanardi, Andrea Monti – Direttore della Gazzetta dello Sport, Xavier Jacobelli – Direttore di TuttoSport, Ivan Zazzaroni – Direttore del Corriere dello Sport, Bruno Gentili – Direttore di Rai Sport, Federico Aliverti – Direttore di Motociclismo, FC Inter, Fidal, Filjkam, Lega Pallavolo Serie A, CSI, Twitter Sport, Jaguar Land Rover, McFit.

Nello sport non esistono nemici, ma solo avversari: li rispetto perché, senza di loro, non c’è gara. Rispetto regole, arbitri e giudici: sono i garanti della mia passione”. Questo e altri principi del Manifesto sono stati raccontati nel panel “#losportchemipiace” ad un pubblico di 1.200 studenti da giornalisti sportivi come Lia Capizzi, Paolo Condò, e da alcuni protagonisti del mondo dello sport fra cui l’ex portiere e oggi il dirigente dell’InterFrancesco Toldo, l’ex-pallavolista della nazionale e telecronista Consuelo Mangifesta, l’ex-canoista plurimedagliata Josefa Idem, i marciatori della squadra nazionale Antonella Palmisano e Massimo Stano, l’arbitro di rugby a 15 Maria Beatrice Benvenuti, Andrea Stefani, project manager di #tifiamoeuropa UEFA European Under-21 Football Championship Nicola Rizzoli, l’arbitro della finale dei campionati mondiali a Rio de Janeiro.

Il lancio del Manifesto dello sport è un’altra importante tappa del nostro percorso. Come narra uno dei dieci principi in esso contenuto, lo sport è un linguaggio che tutti capiscono, e il messaggio che lancia è potente. È per questo che per noi di Parole O_Stili è fondamentale che atleti, tifosi, allenatori siano uniti nell’arginare l’aggressività verbale proponendo invece un modello positivo” – ha dichiarato Rosy Russo, Presidente dell’associazione Parole O_Stili – “Speriamo che da domani il Manifesto possa iniziare concretamente la sua sfida di stile all’interno dei luoghi dello sport, che siano palestre, piscine, spogliatoi, campi, stadi, palazzetti, etc… ovunque ci sia passione e amore per una sana competizione”.

 

Ecco i 10 concetti che compongono il Manifesto della comunicazione non ostile per lo sport:

 

1.  (Virtuale è reale)

Sport è dare sempre il meglio di sé. Per questo sia in gara, sia nella vita e nel mondo virtuale, sostengo i valori della correttezza, della condivisione e del rispetto

 

2. (Si è ciò che si comunica)

Da atleta, da tifoso o da commentatore, so che i miei discorsi dicono chi sono, e quanto credo nello sport che amo. Faccio sì che siano forti, leali, onesti e gentili

 

3. (Le parole danno forma al pensiero)

Cerco sempre parole giuste. Governo l’adrenalina e l’emozione con il rigore del mio pensiero. Controllo i toni perché lo spirito sportivo vinca anche nella sconfitta

 

4. (Prima di parlare bisogna ascoltare)

Mi alleno ad ascoltare. Ascolto l’allenatore, l’arbitro, i compagni. Ascolto le lodi, e ascolto le critiche. Ascolto il mio corpo. Ascoltando divento più forte e migliore

 

5. (Le parole sono un ponte)

Lo sport è un linguaggio che tutti capiscono e il messaggio dello sport è potente: faccio sì che sia positivo, pieno di speranza. Che ispiri le persone. Che le unisca

 

6. (Le parole hanno conseguenze)

Le mie parole hanno peso e valore: possono in_uire su molte persone rendendole peggiori o migliori. Dunque, anche in piena emozione agonistica parlo con misura

 

7. (Condividere è una responsabilità)

Sono responsabile dei contenuti che condivido. Esalto la sapienza tecnica, la bellezza, l’armonia, le storie che rincuorano. Condanno il tifo cieco, cattivo e ostile

 

8. (Le idee si possono discutere. Le persone si devono rispettare)

Nello sport non esistono nemici, ma solo avversari: li rispetto perché, senza di loro, non c’è gara. Rispetto regole, arbitri e giudici: sono i garanti della mia passione

 

9. (Gli insulti non sono argomenti)

Ricordo che lo sport è fair play: gioco leale. L’agonismo è confronto positivo, mentre l’insulto è debole, vigliacco, incivile. Aggredire è il contrario di competere

 

10. (Anche il silenzio comunica)

Il silenzio vince: è concentrazione e autocontrollo. Evito le parole vuote e inutili. Quelle violente non mi servono: so dimostrare la mia forza e il mio valore coi fatti 

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