Rugby, unione, famiglia. C’è tutto questo nel “Club dei Cuori Gialloblu” che prende ufficialmente forma in casa Rugby Parma. Un club nel quale trovano posto le famiglie di coloro che hanno fatto la storia della società, il cui nome viene impresso su un apposito stemma che già ne comprende dodici ovvero coloro cui è stato intitolato il premio “man of the match gialloblu” nelle partite casalinghe dell’ultimo campionato di B. Una direzione verso cui la società ha puntato per fermare idealmente il tempo, per fare del passato e del presente un tutt’uno, per cementare quel legame che chi porta, o ha portato, una maglia o una tuta o una carica ha per sempre. Guardarsi indietro per andare avanti: non vivere di illusioni ma trarre spunto. Lo ha detto anche Giacomo Banchini ritirando la targa per uno dei grandi presidenti del passato (dal 1951 al 1969) facente parte della numerosa famiglia Banchini, Giuseppe: «Mi fa molto piacere questa cosa, perché non si deve dimenticare ma unire. Non si deve esagerare coi ricordi ma è giusto ricordare perché chi si dimentica del passato non può avere un buon futuro e io vi auguro di avere un gran bel futuro». Chi ha ritirato i premi per i cuori che un tempo battevano per quella maglia, famigliari o chi per essi, ha avuto modo di esprimere ringraziamenti e apprezzamento per l’iniziativa. Il momento più toccante lo si è avuto dopo che la commossa figlia di Alessandro Alessandri ha ricordato come il padre (148 presenze) abbia sempre fatto propri i valori del rugby, in particolare quello del rispetto. La prima famiglia che si assocerà nella nuova stagione è la Fornari; a Giorgio, ex avanti gialloblu e dell’Italia scomparso poche settimane fa, sarà intitolato il primo dei premi al man of the match nella gara d’esordio di domenica al “Banchini” . Alla inaugurazione avvenuta nel pomeriggio presso la sede di Via Lago Verde erano presenti alcuni grandi ex degli anni ’50 ma anche persone del recente passato come l’ex presidente, e prima giocatore, Marcello Bersellini o come Andrea Cavinato, attuale tecnico delle Zebre, e il presidente onorario della Rugby Parma, Mario Percudani, che seduta stante è stato eletto, per acclamazione unanime, presidente del Club che ha nel dirigente Saverio Zagnoni, coordinatore del Progetto Rugby Parma, uno dei fautori. «E’ un gesto simbolico» ha dichiarato il presidente Bernardo Borri «ma anche pieno di significati. Era doveroso da parte nostra ed è uno dei punti del cosiddetto Progetto Rugby Parma teso a riunire quelle famiglie che negli ottantatre anni di storia hanno dato qualcosa alla società». Uno di questi progetti è, come ha rivelato lo stesso Borri, l’istituzione di un Museo della Rugby Parma, già in sede si possono ammirare i palloni griffati dei tre scudetti degli anni ’50, ma l’idea è quella di allargare la progettualità anche a indirizzi filantropici come l’eventuale istituzione di borse di studio.
Nel frattempo prende sempre più corpo il comitato che ha come obiettivo quello di far rivivere Sergio Lanfranchi alla Cittadella del Rugby dopo che il popolare “Braccio” è morto per la seconda volta con l’abbattimento dello stadio di Viale Piacenza che portava il suo nome.