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Italrugby, Brunel: “Abbiamo sofferto, ma non abbiamo mai mollato”

Italrugby, Brunel: “Abbiamo sofferto, ma non abbiamo mai mollato”

Jacques Brunel, nel post-partita di Cardiff, traccia un primo bilancio a caldo dell’RBS 6 Nations 2016 che vede gli Azzurri chiudere a fondo classifica: “Non c’è una sola causa dietro la sconfitta di oggi, ma sicuramente abbiamo commesso troppi errori individuali che avremmo dovuto evitare. La prima meta gallese è forse stata viziata da un’interpretazione errata dell’arbitro, ma la verità è che oggi abbiamo fatto molta fatica a giocare contro un grande Galles. Siamo arrivati in fondo a questa campagna stanchi, ma oggi lo spirito è stato diverso da quello di Dublino, non è mai venuta meno la voglia di lottare e di questo ringrazio il gruppo” ha dichiarato il CT azzurro nella sala stampa del Principality Stadium.

“Siamo stati sotto pressione per quasi tutto il match – ha detto capitan Sergio Parisse – commettendo troppi errori nell’uno contro uno e due mete in prima fase, inaccettabile a questo livello. I play-out o la retrocessione nel 6 Nazioni? Se li introdurranno li giocheremo, ma oggi nessun’altra squadra, e lo dico col massimo rispetto per Georgia o Romania, merita di giocare in questo Torneo al nostro posto. Ci siamo guadagnati il rispetto degli avversari negli anni e con i risultati, battendo Galles, Scozia, Irlanda e Francia, Siamo qui per i risultati che abbiamo ottenuto sul campo”.

“In questo Torneo – ha detto Brunel – abbiamo lanciato numerosi giocatori e più in generale, durante la mia gestione, c’è stato un ricambio generazionale: spero che partite come queste servano ai giovani per capire cosa è necessario per competere a questo livello e che possano maturare velocemente per diventare l’ossatura dell’Italia in futuro”.

“Abbiamo faticato nel mantenimento del possesso – ha aggiunto il CT azzurro – specialmente nella prima fase della partita. Oggi non abbiamo avuto i mezzi per essere competitivi contro il Galles. Rispetto alla Rugby World Cup abbiamo avuto nel gruppo diciannove giocatori differenti, non è una critica a chi ha giocato ma un dato di fatto: ogni squadra avrebbe difficoltà ad apportare una mutazione così profonda alla propria rosa”.

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