Il progetto “Zebre Family” continua a crescere con entusiasmo e positività. Con l’ingresso in settimana dei campani del Rugby Afragola e dei pugliesi del Salento Rugby, sono diventati ben 102 i club affiliati alla franchigia federale che, proprio nove giorni fa, aveva celebrato il raggiungimento delle 100 società iscritte.
Un quinto dei club italiani, distribuiti da nord a sud del Paese, e circa 18 mila tesserati popolano la base del movimento che Castello e compagni intendono rappresentare nell’alto livello, ricambiando così il sostegno e il calore delle loro migliaia di tifosi.
Un traguardo importante che venerdì 2 aprile verrà omaggiato e condiviso con tutta quanta la “Zebre Family” allo Stadio Lanfranchi di Parma, in occasione della gara degli ottavi di finale di Challenge Cup contro gli Inglesi del Bath Rugby.
In quella che per motivi di prestigio e di posta in palio può essere considerata come una delle partite più importanti della storia delle Zebre Rugby, i multicolor indosseranno con orgoglio i calzettoni delle società affiliate, le cui maglie da gioco saranno esposte a favore di camera insieme ad uno striscione a loro dedicato sulla tribuna est del Lanfranchi.
Parole d’apprezzamento per il progetto “Zebre Family” da parte del presidente dello Stade Valdôtain Rugby Francesco Fida: “far parte di questa famiglia è una delle cose positive che il rugby ci ha portato in questo anno difficile, dandoci stimoli ed entusiasmo in un momento dove il campo e le emozioni delle gare mancano a tutti”.
Sulla stessa linea anche il numero 1 dell’Unione Rugbistica Anconitana Ernesto Cimino: “ci siamo scambiati e continuiamo a scambiarci idee e, in questa difficile fase di pandemia, confrontarsi e capire le buone prassi è stato un grande valore”.
Tanti i presidenti che hanno invece sottolineato l’atmosfera accogliente del Lanfranchi, oltre che la qualità e l’importanza dei clinic rivolti agli allenatori e ai dirigenti dei club iscritti.
“Abbiamo partecipato agli interessanti clinic tecnici e siamo sempre venuti a Parma con tanto piacere, trovando da parte di dirigenti e atleti massima disponibilità verso i nostri bimbi e le loro famiglie”, dichiara Giovanni Lisco dei Reds Rugby.
Della stessa opinione anche Gaetano Buonocore dell’Oleggio Rugby Raptors, Andrea Lombardi del Rugby Lucca e Pierre Eschylle dell’Unione Rugby Montelupo Empoli, che aggiunge: “il rugby italiano ha bisogno di stare unito, remare tutti verso la stessa direzione: ‘Zebre Family’ mette in pratica questo concetto”.
Molte società affiliate sono state inoltre co-organizzatrici di diverse gare itineranti delle Zebre. E’ successo a Viadana nel febbraio del 2019, a Calvisano nel dicembre dello stesso anno e a Legnano nel febbraio del 2020 come ha ricordato il presidente del Rugby Parabiago 1948 Marco Marazzini: “il passo successivo è stato quello di ideare il torneo minirugby ‘Zebre Family’, un appuntamento pensato per coinvolgere i club di base e per sostenerci l’un l’altro nella ripartenza, sperando che a rotazione possa essere organizzato da tutte le società iscritte alla franchigia”.
Parole che fanno eco con quelle di Luca Faccenda, numero 1 del Rugby Jesi ’70, club che proprio lo scorso aprile avrebbe dovuto ospitare allo Stadio Carotti la sfida del XV di coach Bradley contro i Sudafricani Southern Kings, evento purtroppo rinviato a causa della sopraggiunta emergenza “Covid-19”: “ho sempre difeso e portato avanti il progetto “Zebre Family”: la visibilità portata alla nostra società è stata molto positiva”.
“La ‘Zebre Family’ è la prima comunità italiana di rugby distribuita in modo così geograficamente eterogeneo su tutto il territorio italiano”, continua Alessio Giacomini, delegato rugby del CUS Piemonte Orientale.
“Vedere che oggi si taglia il traguardo delle 100 società affiliate è un grande successo non solo per la franchigia federale, ma tutte noi società”, commenta Andrea Scozzesi, presidente del Rugby Noceto. “Significa che si è lavorato bene – aggiunge Raffaele Capone del Reno Rugby Bologna 1967 –. I nostri allenatori partecipano sempre con piacere ai clinic tecnici a Parma, lo stesso dicasi per i nostri bambini del minirugby e le loro famiglie che apprezzano molto venire al Lanfranchi”.