Rugby e sostegno da sempre sono due facce della stessa medaglia.
L’annullamento della stagione rugbistica 2019/20 da parte del Consiglio Federale FIR, in seguito all’emergenza COVID-19 ha fermato di fatti l’attività agonistica ma non gli atleti che singolarmente proseguono – tra le propria mura domestiche in linea con il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri – gli allenamenti tra le propria mura domestiche per farsi trovare pronti ai nastri di partenza della prossima stagione.
Tra i vari programmi di allenamento c’è chi trova il tempo per dare il proprio apporto nella lotta al COVID-19. In scia alla terza linea dell’Italia e delle Zebre Maxime Mbandà – impegnato al fianco della Croce Gialla di Parma – e all’ala Giovanbattista Venditti, 44 volte Azzurro che insieme ai compagni di squadra dell’Avezzano è attivo in supporto della popolazione del comune abruzzese, troviamo il nome di Paolo Gisonni nell’albo atleti scesi in campo in questo delicato momento storico.
Tallonatore classe 2000, cresciuto nell’Amatori Napoli con un occhio puntato sul suo mito neozelandese Dan Coles e con l’obiettivo di conquistare un giorno la maglia della Nazionale Italiana Rugby, Gisonni nella stagione attuale è approdato tra le fila dell’Accademia Nazionale Ivan Francescato. Insieme ai ragazzi dell’Amatori Napoli – con la supervisione del direttore tecnico del club partenopeo Lorenzo Fusco – è impegnato a sostegno della comunità di Sant’Egidio nel capoluogo partenopeo vestendo il ruolo di coordinatore dell’attività di reperimento di beni di prima necessità – come può essere la spesa al supermercato o in farmacia – per le persone anziane o per chi non ha la possibilità di poter provvedere in prima persona.
Figlio di un medico impegnato in prima linea presso il Policlinico Federico II di Napoli, Paolo ha subito espresso la sua volontà di essere parte attiva nella lotta al COVID-19: “Ne ho parlato con mio padre appena è scoppiata l’emergenza. Sicuramente non posso essere in prima linea come lui, ma volevo dare il mio contributo in seconda linea e aiutare chi ha bisogno in questo momento. Il giorno seguente al nostro dialogo mi arriva un messaggio da Lorenzo Fusco in cui elencava le possibili attività di volontariato nel caso fossi interessato. Ho preso l’opportunità al volo. La società è riuscita a coinvolgere circa 15 ragazzi, me compreso. Personalmente sto cercando di far passare il messaggio che, se fatto tutto con le giuste precauzioni, è un’attività che può essere svolta. Mi hanno scritto molte persone e qualcuno ha iniziato ha iniziato a fare volontariato: il passaparola sta iniziando a dare i suoi frutti”.
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“Ci muoviamo in piccoli gruppi da 2 persone – prosegue Gisonni – rispettando le norme vigenti. Iniziamo molto presto la mattina e ci dividiamo le commissioni da fare: spesa, fare la fila in farmacia ad esempio. Non ci fermiamo”.
“Il giorno antecedente al colloquio con mio padre avevo letto di Maxime Mbandà. E’ stata la spinta decisiva per fare questo passo che avevo già voglia di compiere. Leggendo il post di Maxime è cresciuta in me questa consapevolezza di voler dare il mio contributo” ha concluso il giovane atleta partenopeo.