I giocatori concordi "Un grande gruppo per merito degli allenatori". Davide Farolini e l'incubo "piazzati" cancellato. Mazzariol è in pole per il ruolo di head coach nella prossima squadra unica seniores
Appena nati e già saltano. Neonati precoci si dirà. Se non fosse che sono … nati vecchi. Stiamo parlando dell’Under 20 dei Crociati Rfc che al suo primo anno di costituzione, mettendo insieme lo zoccolo duro del Rugby Noceto e qualche innesto Rugby Parma, ha centrato il massimo: scudetto. E migliorare non si potrà, oltretutto l’U20 sparirà e tornerà 19. Il miglioramento lo si potrà fare, obbligatoriamente, salendo di livello «Infatti si stanno allenando ancora e lo faranno, soprattutto in palestra, fino a metà giugno. Breve sosta e poi un bel programma anche per luglio» fa sapere Federico Maida che ha guidato insieme a Francesco Mazzariol la truppa gialloblu «Devono capire che dovranno essere in ottima forma perché adesso si giocano un posto in una squadra seniores sia essa Eccellenza, A o B».
La squadra fin dalle prime battute dimostrava di sapere il fatto suo seppur con qualche piccola comprensibile zoppia, poi come un diesel ha carburato e quella “famigerata” partita di ritorno col Petrarca … «La squadra ha avuto una evoluzione costante, abbiamo fatto una bella striscia vincente tra andata e ritorno dove siamo riusciti a mettere un mostra un buon rugby. Dopo il Petrarca al ritorno ho dato appuntamento in semifinale» ricorda Mazzariol «perché sapevamo che non sarebbe stata la stessa cosa; allora ci mancavano alcuni giocatori importanti. E in effetti poi le cose sono andate diversamente». Riacciuffata la finale proprio … sul finale eccoti la teoria dei “calci di rigore” «La scelta di Farolini dal centro stava nel fatto che non si sentiva di calciare perché aveva un po’ il fantasma di quello sbagliato l’anno prima; puntando sul fatto di vincere questo fantasma credo gli abbia fatto bene. Ho invertito l’angolo di Gennari mettendolo sul lato più congeniale per un mancino e questa probabilmente è stata una scelta mia sbagliata perché se lui si sentiva di calciare dall’altro lato avrei dovuto assecondarlo. Dopo che sia Zucconi che Gennari hanno sbagliato i loro e la Lazio ha messo quello da destra con un po’ di fortuna, un po’ di ansia mi è venuta; poi però mi sono tranquillizzato quando Farolini ha messo l’altro centrale da 40 metri». Il “meno calciatore” che, ironia della sorte, risulta il match winner di una finale: della serie quando il fato ti dà un’altra chance «Non me l’aspettavo e non volevo nemmeno calciare» ammette l’apertura «mi hanno convinto gli allenatori, specie il Cocco. Per me, che oltretutto sono del ’92, è stato un anno fantastico, un gran gruppo e un grande staff». Gli fa eco il mediano di mischia Jacopo Zucconi «Se è stato un gran gruppo è merito degli allenatori: non ci hanno mai assillato, mai arrabbiati, anzi ci hanno sempre dato una mano; noi siamo stati bravi a seguirli» che aggiunge «Il Cocco è un grande allenatore, uno dei più grandi credo che si possa avere in Italia. Per me è stato importante anche per il mio aspetto tecnico e tattico, mi ha fatto crescere molto». E proprio Mazzariol è in pole position per vestire i panni di head coach nella ormai certa squadra unica … parmense.
Una squadra, questa Under 20, che dopo la partita di semifinale si è detta “ce la facciamo” nonostante una Lazio forse superiore sulla carta «Noi siamo andati là convinti» conferma Farolini cui si accoda il compagno di reparto «I 30 punti che avevamo subito in campionato li avevamo messi da parte e anzi avevamo una gran voglia di rivincita». E Maida chiude con una sottile ma importante distinzione e con una considerazione «Noi eravamo convinti, loro troppo confidenti. Quando li ho visti tutti con quelle capigliature strane ho capito che nella loro testa … avevano già vinto. Avevano scaricato la loro bella cassa di spumante ma si sono dimenticati che le partite prima bisogna giocarle».