Il derby di oggi era indicato come taglio del nastro per iniziare seriamente a discutere del progetto di unione del rugby nostrano sotto un'unica entità Â di Eccellenza. Nel dopo partita abbiamo registrato le parole di Villani e Cantoni
Ultima stracittadina? E’ molto probabile, per non dire certa se tutte le parti in causa arrivano a soluzioni concordate in tempi brevi. Se non saranno concordate forse vi sarà qualcuno che si adopererà per farle concordare.
Al termine del derby abbiamo avvicinato il presidente dei Crociati Rfc Luigi Giuseppe Villani ed una delle anime degli Aironi Stefano Cantoni, vice presidente, che per la carica che ricopre anche a Colorno, è decisamente “sul pezzo”.
Presidente Villani, playoff per i Crociati molto vicini e l’ennesima “fusione” invece? «Io credo che se il rugby a Parma vuole tornare ad essere quello che è stato la strada sia questa; lo abbiamo dimostrato coi Crociati. Credo che la via sia quella di unire le forze dando la possibilità al movimento di crescere; noi, che siamo la squadra più giovane del lotto, abbiamo dimostrato che i vivai possono fornire atleti in grado di dare grandi soddisfazioni al rugby. Già dalla prossima stagione? Noi adesso siamo concentrati su questo finale di campionato; io credo che se c’è la volontà di ragionare nell’interesse rugbystico lasciando da parte personalismi, vecchie appartenenze questo possa essere un progetto vincente; io ho lanciato il sasso nello stagno e mi spenderò, spero che da parte di tutti gli altri vi sia la stessa volontà. Il rugby a Parma merita l’alto livello per cui dobbiamo anche accompagnare lo sforzo che sta facendo l’Amministrazione Comunale per la prossima cittadella del rugby. Inoltre dobbiamo anche fare in modo di concentrare risorse economiche». A politichese, ci siamo. Potrebbe essere utile cooptare persone “terze” o se vogliamo “esterne” che potrebbero o dovrebbero portare qualcosa di nuovo? «Penso sia già stato evidenziato come questo sia possibile; in due mesi abbiamo costruito la squadra. Ci vuole consapevolezza del fatto che l’obiettivo è quello di far crescere il movimento rugbystico: non è vetrina per nessuno». Già.
Sentiamo se Cantoni è più esplicito «Non so quante probabilità ci siano, noi siamo consapevoli che sia l’unica strada anche per non sprecare energie economiche; ci vuole la volontà di sedersi attorno ad un tavolo: sono un paio di settimane che ci proviamo ma non abbiamo ancora trovato tutti gli interlocutori; l’obiettivo è poi diventato quello di incontrarci dopo il derby, ora penso sia la volta buona. Ci sarà chi farà due passi avanti chi uno indietro, ma ci vuole la volontà di buttare ilo cuore oltre l’ostacolo. Il progetto però deve prescindere dal risultato sportivo, deve inserirsi nell’ottica franchigia. E’ un progetto tecnico. Secondo noi è già passato tanto tempo, ora dobbiamo metterci a far quadrare il cerchio, si fa e come si fa, nel più breve tempo possibile ovvero al massimo entro fine Maggio perché va programmata la prossima stagione». Messaggio un poco più chiaro. E sul discorso dei volti nuovi? «Si tratta di trovare le persone da mettere al posto giusto al di là delle appartenenze, l’esperienza ce l’abbiamo tutti, sappiamo chi fa cosa. Io penso che debba essere premiata la professionalità, noi abbiamo bisogno in questo momento di professionisti, di competenze e possono essere a Parma, a Brescia, a Colorno o da qualsiasi parte; se ce lo abbiamo in casa meglio altrimenti andrà trovato: l’amatorialità è giusto che ci sia ma deve essere “in fondo”».
Par di capire che c’è chi galoppa e chi trotta. C’è chi parla di franchigia e chi si porta ad esempio. Non sembra di facile maturazione questo frutto ma volenti o nolenti andrà colto. Siamo curiosi di sapere come. Voi nel frattempo sbizzarritevi col nome della nuova realtà.