Domenica alle 14 al XXV Aprile prima sfida tra GranDucato e Crociati che si giocheranno il secondo posto e, col ritorno, la Coppa del Ducato. Domani, mercoledì, aperitivo per tutti in città Â . Il sentiment dei "vecchi" protagonisti
Mancano pochi giorni al derby di terza generazione. Nella scorsa stagione fu ideata la Coppa del Ducato nelle versioni Super 10 e Serie A ma ha avuto vita effimera per opera della ristrutturazione del rugby italiano. La parola derby era all’ordine giorno: ve n’era uno per categoria (Viadana e Piacenza non passano). Non ne è rimasto che uno e mai come in questa occasione si può parlare di “derby del Ducato” visto che le due compagini che si affronteranno domenica pomeriggio (con diretta Raisport Più ore 14.00, squadra di casa GranDucato) riassumono tutto il preesistente. La Coppa dunque, ed il relativo premio al miglior under 23, restano in piedi e verrà aggiudicata dopo il derby di ritorno.
Ma che derby sarà? Più sentito, meno coinvolgente? Strano, sicuramente. Andrea Cavinato sosteneva che, quello vero tra Rugby Parma e Gran, era una partita come un’altra; essendo lui trevigiano s’era portati a credergli, ma essendo anche uno stratega è probabile che volesse calmierare la pressione.
Ora è un tutti contro tutti con tante piccole storie che si intrecciano ma il campanile, il fatto di poter vantare il predominio sul campo quello con i nocetani di mezzo …
In quanto al pubblico, se dovessimo fare la somma esatta dei tifosi delle quattro squadre si rischierebbe il tutto esaurito, ma sarà così? Magari (avere quello dell’Adidas Cup sarebbe un successo). Il buio di due settimane sul campionato e i riflettori puntati sulla Nazionale non hanno certo contribuito alla pubblicità dell’evento, ma confidiamo che la passione locale venga rinfocolata ugualmente. Un assaggio, o sarebbe meglio dire un aperitivo vi sarà domani, mercoledì, al Barino dove tra le 19 e le 21 il GranDucato ha organizzato, insieme a Valdo Spumanti, un aperitivo per squadre e tifosi: ogni consumazione darà diritto ad un biglietto omaggio per la partita.
A pochi giorni da questa nuova versione del derby abbiamo chiesto ad un dirigente, ad un allenatore e ad un giocatore per squadra aspettative ed emozioni di questa partita, diversa da un Rugby Parma-Gran e/o da un Colorno-Noceto.
CASA GRANDUCATO
Giuseppe Buraldi, ds «Sono tranquillo. E’ sempre un derby, e meno male che ci sono perché sono divertenti creano interesse, per cui ci si tiene comunque in modo particolare, poi noi siamo secondi e quattro punti ci darebbero un’altra bella carica. A Milano lo avevamo detto che visto il precampionato potevamo dire la nostra per qualcosa d’importante. Anche se c’è la concomitanza di Parma-Lazio io mi auguro che il pubblico risponda e che scelga il rugby, magari col bel tempo riusciamo a portare anche i “neutrali”. C’è la provincia di Parma che si ritrova per cui sarebbe bello avere lo stadio pieno»
Roland De Marigny, head coach «La mia sensazione è sempre quella di vincere, per cui l’affronto alla stesso modo di quando giocavo e dell’anno scorso. Per noi è una partita speciale non solo perché è un derby ma anche perché vogliamo continuare a far bene. Forse c’è’ più sostanza rispetto agli altri derby perché c’è tutta Parma coinvolta; ecco, spero che ci sia un bel pubblico, in campo ci sono due squadre che giocano bene».
Liviu Pascu, avanti «Questo è un derby un po’ diverso, strano; tante società unite, è un derby “unico”. Le emozioni ci sono sempre, anche se credo che quelli tra Gran e Rugby Parma erano derby più sentiti, sia dalle società che dai tifosi, poi ci si divertiva anche con la storia dei cappelletti; questo è il primo, magari ci vuole un po’ di tempo perché lo si senta come una volta, io mi auguro che accada. Per noi conta molto perché vogliamo rimanere in alto; è comunque una partita interessante fra due squadre di vertice e confido ci sia bel tempo in modo che il terreno possa agevolare due squadre che giocano bene, e così magari la gente è più invogliata a venire».
CASA CROCIATI
Bernardo Borri, vicepresidente «E’ un derby a quattro per cui dovrebbe attirare l’interesse di molti; è una sfida, vediamo se il pubblico raccoglie la scommessa. E’ indubbiamente sentito in modo diverso perché il tifoso della Rugby Parma, e lo posso capire, fa un po’ fatica ad identificarsi coi Crociati, per quelli del Gran almeno è rimasto il nome; l’orario domenicale non aiuta molto ma il mio desiderio è che i tifosi della Rugby Parma vadano allo stadio e comincino a riconoscersi nei Crociati».
Filippo Frati, head coach «Io dovrei essere la persona che lo sente di più avendo giocato in tutte e quattro le squadre. Partita importantissima: ci sono di mezzo punti pesanti per la classifica; noi avevamo dichiarato di voler puntare in alto, loro di far crescere i giovani ma vedo che hanno parecchi stranieri per cui hanno modificato un po’ il loro credo e adesso dicono anche loro di puntare in alto. Io credo che i nocetani saranno tutti allo stadio perché a Noceto queste partite si sentono molto e poi perché l’anima della squadra è nocetana; se si potesse avere la somma esatta dei tifosi delle quattro squadre …. Io mi auguro che vengano molti tifosi della Rugby Parma perché abbiamo bisogno anche di loro; i giocatori in campo avvertono il pubblico ed il loro calore».
Roberto Mandelli, capitano domenica «Effettivamente è un po’ strano, non me lo sento sicuramente come i primi però forse da giocare quello più bello per il fatto che tutte e due sono lì a lottare in alta classifica. Al Gran c’era la voglia di battere quelli più forti, alla Rugby Parma l’anno scorso dovevamo dimostrare di esserlo; quest’anno siamo tutti e due al secondo posto, vedremo chi lo merita di più. Io mi auguro che sia sentito dal pubblico perché per voi parmigiani questo è il vero derby: in campo ci sono parecchi giocatori di Parma, del territorio a differenza degli anni scorsi. Per me è un onore e un grande piacere essere il capitano anche di questo derby di terza generazione come lo hai definito tu».