Il nome della nuova società Â nata dall'unione di Rugby Parma e Noceto è comunque provvisorio. Si lavora per il main sponsor. Il primo grande acquisto: Lome Fa'atau dovrebbe firmare a breve.
Il luogo della presentazione della nuova realtà rugbystica nata dall’unione di Rugby Parma e Noceto è indubbiamente originale: la nuova tribuna dello stadio XXV Aprile. Originalità che reca in sé un messaggio abbastanza chiaro: questa è la “casa” del rugby di Parma, in senso lato. L’Amministrazione Comunale sta investendo soldi nella cittadella del rugby di conseguenza “desidera” che sia Parma città ed il complesso di Moletolo il fulcro dell’attività. Provare a chiedere come mai i “neocugini” hanno cambiato nome da GranColorno in GranDucato. L’Assessore Ghiretti, che ha definito questa unione «Due storie che continuano, una che inizia» ha fatto anche il punto sull’avanzamento lavori dello stadio con la nuova illuminazione e la staccionata al posto della rete pronti per l’inizio del prossimo campionato, auspicando che dal 2012 lo stadio assuma la veste definitiva (altre due tribunette, le due esistenti portate radenti al suolo per un totale di circa 5000 posti.
Anche la nuova società è tuttora un work in progress. E’ certo il presidente, Luigi Giuseppe Villani, il vice presidente, Bernardo Borri, i consiglieri (Maurizio Paterno, Fabrizio Rebecchi, Gian Paolo Berghenti, Corrado Azzali, Francesco Marchini), la direzione sportiva (Giorgio Prati-Salvatore Sau) ed il responsabile tecnico, Filippo Frati, non quello della società e degli altri tecnici. Il presidente “di garanzia” Villani infatti precisa che «Il nome è provvisorio; stiamo valutando anche altri nomi proposti che magari possano meglio definire la nuova società nell’insieme».Anche perché l’attuale Crociati Rugby FC ha molte reminescenze calcistiche. Un politico dunque, consigliere regionale del Pdl, al servizio del rugby cittadino ma che qualcosa c’azzecca, per dirla secondo un modo di dire di un altro politico, visto il trascorso nelle giovanili del Noceto «Io amo il rugby, l’ho praticato da giovanissimo ed è sport importantissimo. Io sono onorato di essere qui e di essere il presidente di questa società; più che politico io mi considero un comunitario per cui in questa comunione mi sento bene. Mi pare abbiamo fatto un passo necessario per il rugby parmense e ci fa guardare avanti. Mettiamo insieme due storie antiche ed importanti con tanti successi alle spalle per intraprenderne una nuova che ci auguriamo possa rinverdire quei fasti». Le due “antiche” società continueranno con le loro giovanili (ed i loro crediti e debiti) «ed anzi cercheremo di allargare e qualificare la base» aggiunge Borri che ribadisce come questo accordo vada nella direzione intrapresa dai “nuovi” consiglieri della Rugby Parma al loro insediamento riguardo ai rapporti con le altre forze locali.
Alla conferenza stampa non erano presenti solo le Amministrazioni Comunali coinvolte, come il sindaco di Noceto Pellegrini, ma anche quelle di Fidenza e Borgotaro.
Per Mario Spotti, presidente del Crer, che già assaporava tre derby con la promozione del Noceto, un fattore negativo perché viene comunque alla federazione viene a mancare una squadra «ma dato che non mi piacciono le fusioni, spero che questa unione resti tale e che i due settori giovanili proseguano nel loro lavoro».
Per Filippo Frati una promozione sul campo, lui che nelle ultime due stagioni ha fatto fare il doppio salto al Noceto portandolo anche su buonissimi standard di gioco «Sono onorato della scelta che hanno fatto: mi sento come un cantante che diventa famoso dopo aver suonato in un piano bar. Allenavo l’U15 quando mi hanno proposto di allenare la prima squadra ed accettai subito perché era quello che volevo fare “da grande”». Uno dei connotati del rugby è l’identità; qui vengono messe da parte due identità ma ne nasce una nuova, quella del territorio di cui esse fanno parte per portare in alto il nome di Parma, intesa come provincia «Sì ed è fondamentale che questa nuova entità abbia obiettivi chiari e condivisi». Frati, verosimilmente, continuerà sia nel suo “positive rugby”, ossia quel tipo di gioco che ha fatto spesso divertire a Noceto e col quale ha ottenuto i risultati che tutti sappiamo «Stiamo allestendo una squadra per ben figurare in Europa e per puntare in alto in campionato» che col suo “metodo” guidato dalla parola “vincere” per cui i nuovi giocatori si troveranno a leggere, in pullman o in aereo, il loro bravo “ciclostile” con le direttive sulla gara, gli schemi e le considerazioni su ciò che sono chiamati a dare e fare, dall’identità a vincere.
In tribuna non è sfuggita la presenza di un nome altisonante del rugby mondiale: l’ala samoana Lome Fa’atau (quello dalle gambe ricoperte di tatuaggi, ndr) con tanto di bella moglie, classe ’75 28 caps con Samoa e Pacific Islanders, miglior marcatore del S14 nel 2006, dal 2007 al 2009 ai Glasgow Warriors e poi a Nizza. Visite mediche ok, già da qualche giorno a Parma, lui ancora non parla perché la firma sul contratto non l’ha ancora apposta ma non dovrebbero esserci problemi. Un colpo decisamente importante soprattutto in chiave Challenge Cup: seppur quasi 35enne è un giocatore che in Italia fa la differenza.
Squadra che ovviamente avrà l’intelaiatura del Noceto, Majstorovic ha contatti col Prato e la sua posizione non è ancora definita, con in più gli innesti gialloblù di Giazzon, Mandelli, Ireland e Thrower. Iannone è in partenza per Rovigo mentre Patelli si è accasato al Prato. In arrivo anche la seconda linea australiana Dylan Sigg (2 metri x 110 kg) annunciato dal Noceto lo scorso anno ma che per sopraggiunti problemi era stato sostituito con Andrews. Frati sta valutando un altro paio di nomi sempre per il pack, un fijiano ed un samoano.