Ma le convocazioni per l'Europeo U20 complicano ulteriormente le cose in una rosa già Â ridotta all'osso
Mentre alcune squadre viaggiano in Europa, il Gran rimugina sulle ultime pesanti sconfitte e cerca di ricaricare le pile in vista della ripresa (gara casalinga contro Rovigo). L’inizio baldanzoso è ormai un ricordo sbiadito dai forti bagliori delle ultime settimane. Contro Venezia, Rugby Parma e Prato, i ducali hanno subito una media di 33,66 punti a partita e sono andati in calando nei punti fatti: 19, 15, 0. Era stato evidenziato, in sede di presentazione, come la squadra fosse corta e come i rincalzi siano per lo più giovani, anche dell’Accademia. Con il fatto che questi ultimi spesso sono via e ritornano nel fine settimana, difficile provare schemi tutti insieme. Durante l’ultimo allenamento di rifinitura, infatti, gli schemi avvengono quasi sempre senza opposizione. Non è un caso raro; il “captain’s run” come lo chiamano oltre Manica, normalmente è un breve “ripassino”. Qui da noi, però, l’abitudine è diversa ed il fatto che il Gran quasi sistematicamente, fino ad ora, effettui la rifinitura come detto poco sopra, è emblematico. Mettiamoci pure due o tre infortunati, ma resta il problema di fondo. E in questo momento, la soddisfazione per i quattro convocati in Under20 è un po’ forzata in quanto complica ulteriormente le cose per le prossime due gare di campionato. Il reparto che ne risente maggiormente è quello degli avanti. In prima linea, nel ruolo di pilone giocano solo Artal (35 anni) e Evans (34): i sostituti potrebbero essere quasi loro figli (ma Fazzari sarà all’europeo U20 e Goegan si farà operare) troppo poco per il Super 10. A questo si aggiunge l’assenza del metaman Venditti.
I co-équipiers celtici del Viadana erano “venuti in aiuto” con i due prestiti di Battilana e McCann. Con la partenza di Dow era indispensabile avere un tallonatore con un minimo d’esperienza a fianco di Manici: peccato che l’argentino sia arrivato rotto e non abbia ancora visto il campo (forse recupera per la gara con Rovigo).
Insieme a lui è arrivato anche il giovane scozzese McCann, dall’Under 20, ad aumentare il numero nella linea arretrata e per cercare di fare un po’ d’esperienza. E’ stato preso come giocatore di formazione italiana, ma tale non era (la delibera n.04/2008, menzionata nella C.A della stagione scorsa, ha aggiunto che sì servono due anni nelle giovanili per diventarlo ma NON devi provenire da federazione straniera e chi ne proviene ed è stato tesserato dopo quella data, McCann, non può acquisire tale status). Pure lui, quindi, il campo lo vedrà poco.
Qualcuno comincia a chiedersi se non era meglio rimanere in serie A; il fatto è che bisogna sempre guardare avanti e quello che è stato è stato. Ora c’è un cammino lungo e tortuoso da affrontare ed occorre percorrerlo col sostegno di tutti, con disciplina e con abnegazione; poi arriverà ciò che arriverà.