La vita di Martin Turk è cambiata nel giro do poche settimane, dalla Primavera a titolare in serie B con la maglia del Parma. Oltre all’Under 21 (9 presenze) e alla prima convocazione con la nazionale maggiore della Slovenia.
Il giovane portiere sloveno si è raccontato in un’intervista al sito Cronache di Spogliatoio (leggi qui). Ecco uno stralcio dell’intervista: “A 6 anni ero con mia madre in un negozio. A un certo punto guardo in alto e vedo una pubblicità in televisione, piena di persone che danzano, ridono, scherzano. Le tiro la giacca con forza dicendole: mamma, voglio fare quella cosa lì. Voglio ballare. E così è stato. L’ho fatto per un anno, mi sono divertito. Se non avessi giocato a calcio avrei fatto il pompiere come papà.
Sono arrivato a Parma a 15 anni, dopo tre provini con la Roma e uno con il Genoa. Qui ne ho fatti un paio, ma mi hanno cercato più di tutti. So gestire le emozioni, non mi faccio influenzare. Se sbaglio va bene così, passa tutto.
Buffon? nel primo giorno di ritiro non sapevo se dargli del lei o del tu. Sono cresciuto con le sue parate. Lo guardavo parlare con gli altri e pensavo ‘oh, ci gioco insieme’. Appena gli ho stretto la mano ho chiamato i miei genitori in Slovenia. Non potete capire… uo figlio è del 2004, un anno più piccolo di me, fa effetto a entrambi credo. Conservo ancora i messaggi che mi ha scritto dopo il debutto in Serie B. E ogni tanto mi ‘cazzia’ per spronarmi a dare il massimo. Quando Gigi inizia a raccontare del suo vecchio Parma, quello di Veron, Cannavaro, Thuram e Crespo, campione in Coppa Uefa nel 1999, ci mettiamo seduti e ascoltiamo rapiti, in silenzio”.