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Storie di ex: Parma, Gilardino e il maestro Prandelli

Storie di ex: Parma, Gilardino e il maestro Prandelli

Dopo il rigore sbagliato in Spezia-Parma dello scorsa stagione Alberto Gilardino ha appeso le scarpe al chiodo e indossato la tuta dell’allenatore. Da poche settimane è alla guida del Rezzato, squadra di serie D dove milita un altro ex Parma, Davide Giorgino. E’ la sua prima avventura in panchina e le sensazioni sono positive. In una lunga intervista al quotidiano Il Secolo XIX Gilardino ha ripercorso la sua carriera da giocatore: il Parma, Prandelli e la Coppa del Mondo. Tutto alla vigilia di un Parma-Genoa: “Mi ispirto a 4 allenatori: Prandelli, per il modo di allenare, il saper essere pacato e incisivo. Gasperini, animale da campo: se ha giocatori adatti al suo calcio, dà un’impronta precisa e unica alle sue squadre, le riconosci. Ancelotti, un vincente, anche lui pacato ma determinato, personalità forte. Come Lippi, anche lui grande esperienza, carisma, un super vincente, con il top del Mondiale, emblema della mia carriera”.
Il Parma di Prandelli fu il trampolino di lancio per il Gila: “Prandelli lanciò a Parma, mi ha avuto nei miei anni migliori e l’ho ripagato con tanti gol. Ci siamo fatti bene a vicenda. Sono felice che sia al Genoa, dove con Gasperini ho vissuto la mia ultima grande annata. In gialloblù ero giovane, tre anni importanti. Lì è nato il violino, ho capito che potevo farcela, andò via Adriano ed esplosi. Mi dicevo: dimostra che non è casuale, batti il ferro finché è caldo e continua a segnare. A Genova i primi 6 mesi furono particolari: cambi di allenatore, la salvezza sofferta a porte chiuse. Poi, dopo l’anno a Bologna, il ritorno alla grande col Grifone, dove ho vissuto l’ultima annata ‘alla Gilardino’, prima con Liverani, poi con Gasperini: mai lavorato tanto come con lui, ma la domenica andavo a 2000 all’ora”.
Il presente si chiama Rezzato: “Per fare questo mestiere devi essere pronto a tutto, questa esperienza è importantissima, mi rimarrà sempre dentro. Vivo intensamente giorno per giorno, per preparare al top ogni allenamento. La cosa più importante è essere se stessi, trasmettere ai ragazzi il tuo atteggiamento, le tue idee. Siamo quarti, vogliamo restare in zona playoff, siamo forti ma Como e Mantova sono due Juventus”.

 

 

(Foto Facebook Ac Rezzato)

 

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