Avere uno o due attaccanti di categoria superiore è un’ottima condizione, ma non sufficiente, per vincere un campionato di serie D. Nella scorsa stagione, il Rimini ha stravinto il girone D senza avere sia il miglior attacco che la migliore difesa. E’ estremamente interessante leggere i dati numerici di Rimini e Porto Tolle (prima e seconda) alla fine del campionato: Rimini 86 punti, 81 gol fatti e 35 subiti; Porto Tolle 74 punti, 83 gol fatti e 38 subiti. Come mai nonostante la differenza gol quasi fotocopia si è creato questo abisso di punti tra le due squadre ? La risposta è molto semplice, e ce la fornisce ancora una volta il campo.
30 degli 81 gol del Rimini li ha segnati Manuel Pera, risultato alla fine capocannoniere. Se andiamo a spulciare la carriera di Pera (classe 1984) troviamo al massimo della serie C e tanta serie D. Se andiamo a vedere la potenza di fuoco del Porto Tolle 2014/2015 troviamo Lauria, Laurenti e Pandiani, tre giocatori di categoria superiore. Tre giocatori che hanno espresso il gioco offensivo più bello di tutto il girone. Ma avevano un problema: dietro la difesa ballava. Mentre invece nel Rimini dalle parti di Cacioli non si passava. Il Porto Tolle per tutto il girone d’andata ha preso troppi gol e ha compromesso la corsa al vertice.
In fatto di attaccanti di categoria superiore, la Correggese avrebbe dovuto disintegrare il campionato: con Grandolfo classe 1992 ed un passato di serie A e B; con Chiurato dalla carriera fotocopia di Pera. Eppure alla fine dell’opera la Correggese ha segnato solo 71 gol e ne ha incassati 45.
La fase più bella del Rimini si è verificata all’inizio del girone di ritorno, quando ha vinto 6 partite consecutive, segnando 12 gol senza incassarne uno. E giusto in quel periodo Pera si era infortunato e ha giocato spesso a mezzo servizio.
La serie D è questa: non vince la squadra con l’attacco stellare, ma la squadra meglio costruita e preparata. Vince la squadra con i quattro giovani giusti, non necessariamente campioni del mondo in erba. Vince la squadra senza fuochi artificiali e col passo da maratoneta.
Il DS Galassi si sta muovendo bene, nonostante una situazione incredibilmente difficile. Lauria è un ottimo giocatore per la serie D. Definirlo un attaccante è molto riduttivo. E’ un moto perpetuo dai piedi buoni, che macina chilometri per 90 minuti senza mai mollare. Sa giocare molto bene anche dietro le punte e sa difendere. Cacioli è un difensore difficile da passare, con un carattere da gladiatore. A Noceto contro il Fidenza uscì anzitempo per un doppio cartellino giallo. Questi due giocatori sono in grado di fare la differenza in serie D.
I giocatori giusti stanno arrivando, ma il problema del Parma 1913 è e resta sempre uno solo: il fattore tempo. Il Ds Galassi ha dichiarato che per il 20 agosto arriverà a 20 il numero dei tesserati: un ritardo di quasi un mese rispetto a tutte le altre squadre. E’ un abisso di tempo e tutto lo staff tecnico del Parma ne è consapevole.
Finiscono qua le istruzioni per l’uso. Solo il campo sarà giudice delle mie parole e delle scelte fatte in questi giorni.
(Nella foto: Apolloni parla ai suoi giocatori durante il terzo giorno di preparazione – Foto Stadiotardini.it)