I commenti dei due tecnici, Roberto D’Aversa e Cristiano Lucarelli, oltre al rientrante Marcello Gazzola, al termine dell’amichevole tra Parma e Livorno terminata 1-1 (leggi qui).
D’AVERSA: “Era una gara che serviva a dare minutaggio. Non mi è piaciuta molto l’intensità mostrata nel primo tempo, ma era una giornata molto calda e c’erano inoltre i carichi di lavoro della settimana da tenere in conto. Nel secondo tempo abbiamo mostrato la voglia di riprendere la partita e anche di vincerla, anche se contro una squadra di una categoria inferiore.
Bastoni è un giovane di prospettiva, è un classe ’99 e dobbiamo dargli le giuste responsabilità, pur avendo caratteristiche importanti. Viene dall’Atalanta dove ha lavorato con Gasperini, è giovane ma è uno con la testa sulle spalle.
infortunati? Ciciretti ci auguriamo possa inserirsi in settimana con il gruppo, Gazzola si è reinserito e ha giocato tutta la partita.
I complimenti per come abbiamo giocato finora li accettiamo fino a un certo punto, i ragazzi sono i primi a sapere che dobbiamo fare punti, c’è rammarico per non averne portati a casa soprattutto dopo le prestazioni contro Udinese e Juventus”.
GAZZOLA: “Sono contento di essere rientrato in squadra da qualche settimana. E’ normale che, per trovare la condizione migliore, io abbia bisogno di un po’ di tempo. Il ritmo della partita è veramente allenante. Questi impegni, a chi come me rientra da infortuni, aiutano tantissimo per trovare l’intensità e la brillantezza che servono nelle gare ufficiali.
Il campionato è ancora lungo. Siamo solo alla terza giornata d’andata. La partita in trasferta a Milano contro l’Inter sarà diversa da quella con la Juventrus, perchè innanzitutto non la disputiamo sul nostro campo, davanti al nostro pubblico. I nostri tifosi con la Juve sono stati grandissimi. Ci hanno supportato e spinto dal primo all’ultimo minuto a fare quasi un’impresa.
Credo che vincere aiuti a vincere. Se si riesce a vincere la partita giusta, poi viene tutto di conseguenza”.
LUCARELLI: “Ho avuto buone indicazioni contro un avversario importante, abbiamo sempre provato a giocare la palla, senza buttarla. Il Parma, quando recupererà i suoi giocatori importanti, ha buone possibilità di salvarsi. Se la giocherà con altre 5-6 squadre. Sono contento del percorso fatto da mio fratello Alessandro qui a Parma. Lui nasce come leader. Personalmente sono contento di averlo contribuito a portarlo a Parma. Purtroppo in giro non vede degli eredi, soprattutto a livello caratteriale; Ale e Buffon, ad esempio, sono stati gli ultimi leader. Oggi i social hanno cambiato tutto: per un commento di un tifoso un calciatore ci rimane male per 2 mesi”.