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Pecchia: «Il risultato di Venezia non conta, conta solo il nostro match»

Parma Calcio

Pecchia: «Il risultato di Venezia non conta, conta solo il nostro match»

Consueto appuntamento in conferenza stampa, al centro sportivo Mutti Training Center di Collecchio, per mister Pecchia chiamato a presentare l’importante sfida contro il Lecco.

Tanti temi sottoposti al mister dei Crociati, come sempre abbottonatissimo sui temi di formazione. Ma Pecchia ha lanciato un messaggio forte e chiaro: il big match tra Venezia e Cremonese, che si giocherà in anticipo, non avrà alcuna rilevanza per le sorti dell’impegno che attende Delprato e soci.

Di seguito le parole rilasciate dal tecnico del Parma, durante la conferenza stampa a cui era presente per SportParma il giornalista Lorenzo Fava.

C’È SOLO IL CAMPO «Più si avvicina la fine del campionato, più i margini sono ridotti. Le partite che si giocano sul campo sono condite sempre dalle stesse cose. Senza l’atteggiamento il resto non conta, bisogna essere concentrati solo sul fattore campo».

TUTTI DENTRO «Il gruppo sta bene. Tutti a disposizione, tutti della gara, anche quelli che rimarranno a casa».

IL GIORNO DOPO VENEZIA-CREMONESE «Ne dobbiamo prendere atto, ma il ritornello è lo stesso. La vera partita è quella di domani. I risultati condizioneranno, non so fino a che punto. La voglia di giocare, fare gol ed essere protagonisti».

LA COPPIA OSORIO-CIRCATI «Vedo le prestazioni, l’attitudine nella gara, nelle partite e negli allenamenti. Balogh ha ripreso dopo la nazionale, c’è l’opportunità di Delprato centrale. Sì, Valenti è un po’ più indietro. Al di là delle scelte la squadra deve avere sempre lo stesso atteggiamento».

L’IMPORTANZA DI CHICHIZOLA «Rispetto a qualche anno fa il portiere viene sollecitato a fare più cose, sta prendendo una direzione diversa. Gli si chiedono tante più cose. Dev’essere un giocatore aggiunto, la figura che si è evoluta di più negli ultimi anni è proprio quella del portiere».

IL GIOCO AEREO DEL LECCO «Nelle ultime gare, senza farsi prendere dalla classifica e dalla differenza di punti, vedo un Lecco che ha voglia di giocare col vecchio-nuovo allenatore. Propone continue rotazioni e vuole dimostrare di essere ancora, perché lo è, dentro il campionato: e poi hanno il riferimento con Novakovich, che ha struttura, per cui alzano molto la palla. Il Lecco ha centrocampisti che hanno voglia di attaccare e un palleggio: è una squadra che ha buone idee. Noi dobbiamo pensare di fare leggermente meglio di loro».

IL RUSH FINALE «Ho tutto il gruppo a disposizione e di questo sono contento. La dimostrazione del lavoro fatto da tutti i ragazzi che vogliono essere dentro: questo mi permette di affrontare il rush finale con tante scelte e una rosa ampia. Cosa dico ai ragazzi? Niente di particolare. Vivere la partita, godersi il momento e ricordarsi che è sempre una partita di calcio».

I NUMERI «Per me il tre è il numero perfetto. Tre punti, tre gol… Non mi faccio condizionare troppo dai numeri e dai risultati: vedo una squadra in salute, da partite solide e compatte, la squadra ha trovato poco la via del gol ma ha creato tante occasioni per farlo».

NIENTE CALCOLI «Conta fino a un certo punto, perché conta solo la partita nostra. Non siamo nelle condizioni di poter fare dei calcoli. Siamo solo nelle condizioni di andare in campo e giocare. Siamo in una condizione diversa dall’anno scorso, perché non dobbiamo fare affidamento sui risultati degli altri».

ITALIANITÀ O MULTICULTURALITÀ? «Ho avuto l’opportunità di lavorare all’estero anche con Rafa, avevo tanti stranieri. Si può fare gruppo anche in un club multiculturale e multiculturale».

IL CONTRATTO «È giusto che il club dia continuità con quella che è la continuità sul campo. Il contratto ce l’ho».

 

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