I proclami hanno lasciato spazio ai ritardi e ai sospetti.
“La volontà è di iniziare i lavori del nuovo stadio Tardini nell’estate del 2024” diceva nel settembre 2023 l’avvocato Monaco, legale del Parma Calcio. La realtà dei fatti è andata oltre ogni previsione ottimistica. Niente lavori. Il progetto e la documentazione del nuovo Tardini riempiono le scrivanie della Conferenza dei Servizi del Comune dove il progetto ristagna ormai da diversi mesi. Dai 60 giorni previsti per l’iter di approvazione, con tanto di proclami politici, si è arrivati a superare la soglia degli 8 mesi. E non è finita.
Come ribadito nei giorni scorsi dall’amico e collega Gabriele Majo, in ballo ci sono “questioni come la variante urbanistica (per via degli esercizi commerciali) e durata della concessione (con molti dubbi sul BEV del PEF, anche perché per legge la concessione non può essere di durata superiore al rientro dell’investimento)”.
Problematiche che hanno creato una situazione di stallo, oltre che a ritardi pesanti sulla tabella di marcia inizialmente stilata dal patron Kyle Krause. Compresa la scelta del luogo dove costruire lo stadio temporaneo. Tutto tace. Solo ipotesi, proclami, tempistiche disattese, integrazioni richieste dalla Conferenza Servizi e minacce di ricorsi.