Con la fascia da capitano ben salda al braccio, il generale Cristian Ansaldi ha egregiamente portato a termine l’ultima missione in maglia crociata, giocando contro la Reggiana per tutti i 90′, come non gli capitava dal match di ritorno contro il Brescia alla 36ª giornata dello scorso campionato (7 maggio 2023).
L’esterno argentino si congeda, oltre che con la medaglia della Serie B al petto, coi massimi onori: la sua è stata una prestazione maiuscola, da migliore in campo. Costantemente in proiezione offensiva (la sua posizione media al termine della partita sarà oltre i 50m della linea di centrocampo), è restato negli occhi il rigore procurato per il pareggio, ma la sua partita è stata riempita di azioni e giocate di qualità notevolissima: lo testimoniano i 2 dribbling riusciti su altrettanti tentati – più di lui solo Bonny con 3 su 3 e Camara con 5 su 6 – e i 2 cross precisamente recapitati ai compagni.
Ma, tra le pieghe del match, c’è la forte impronta di Ansaldi soprattutto nei dettagli meno appariscenti, dove decisa è comparsa la sua garra, sebbene ben mascherata dall’atteggiamento sempre composto, educato, addirittura devoto, in lui che è un fedele modello. Non stupiscono allora il 90% dei contrasti a terra vinti (100% su quelli aerei), le 8 palle recuperate (nessuno come lui), i 64 tocchi complessivi, che ne fanno il 3° giocatore del Parma ad avere gestito più palloni dietro solo a Delprato (79), Coulibaly (73), anche se il terzino della fascia opposta si è assunto meno responsabilità con la palla tra i piedi. Ansaldi, nella sua ultima apparizione al “Città del Tricolore”, è stato l’unico tra tutti i difensori in campo ad aver effettuato un passaggio chiave, ossia un passaggio che manda direttamente alla conclusione un compagno.
I 1.633 minuti in 39 partite ufficiali (media di quasi 42′ a presenza, con 1 gol, 5 assist e altrettanti gialli) nel biennio con la maglia del Parma, condizionato dagli infortuni, lasciano la sensazione, quasi il rimpianto, di aver goduto poco il 37enne di Rosario, città del fútbol – se ve n’è una – che ha dato i natali a Lionel Messi, Marcelo Bielsa, Mauro Icardi, Tomás “El Trinche” Carlovich, solo per citarne alcuni.
Tuttavia, scriveva Paolo nella Seconda lettera ai Corinzi (4:17-18) che «la nostra momentanea, leggera afflizione ci produce un sempre più grande, smisurato peso eterno di gloria, mentre abbiamo lo sguardo intento non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono; poiché le cose che si vedono sono per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne». Lo spirito di Ansaldi – destinato a rincasare con la famiglia in Spagna –, anche se non lo si rivedrà più, nelle fortune del Parma rimarrà in eterno. Buena suerte, Guerrero de dios.