L’imbattibilità del Parma è a quota 31 partite. Un piccolo record, sia a livello dilettantistico che professionistico, che stuzzica la fantasia e alimenta i sogni dei tifosi. Record che potrebbero far entrare il Parma nei libri di storia. Alla fine del campionato mancano 7 gare e l’obiettivo dichiarato è quello di rimanere imbattuti fino alla fine, sarebbe la ciliegina sulla torta di una stagione esaltante, quella della rinascita.
E allora, proviamo a respirare nuovamente il profumo del grande calcio (in assenza di dati certi su quello dilettantistico) riportando le serie positive più lunghe d’Europa nella storia del calcio. Ecco i grandi primati di invincibilità nei campionati europei, come rivela il sito ufficiale UEFA.com.
106 – Steaua Bucureşt (1986–89)
La squadra romena ha stabilito il primato di imbattibilità a metà degli anni ’80, quando era guidata da Emeric Jenei e Anghel Iordănescu. Vincitrice della Coppa dei Campioni 1985/86, semifinalista nel 1987/88 e vicecampione nel 1988/89, la Steaua di Miodrag Belodedici, László Bölöni, Marius Lăcătuş, Victor Piţurcă e Gavril Balint era invincibile in casa e ha ceduto solo scettro solo nel 1989/90 all’FC Dinamo Bucureşti.
63 – Sheriff (2006–08)
La formazione di Tiraspol ha dominato il calcio moldavo vincendo 10 campionati consecutivi dal 2001 al 2010. Ha raggiunto il traguardo massimo nel 2006/07 con il tecnico Leonid Kuchuk, diventando la prima squadra a vincere un il titolo nazionale senza mai perdere un incontro. L’FC Zimbru Chisinau ha interrotto la sua striscia positiva a marzo 2008, anche se lo Sheriff ha poi vinto il titolo.
62 – Celtic (1915–17)
Con il primo tecnico della sua storia, Willie Maley, il Celtic ha stabilito il record britannico di 62 partite senza sconfitte da novembre 1915 ad aprile 1917. In questa serie positiva si contano anche due partite giocate nello stesso giorno contro Raith Rovers FC e Motherwell FC. Patsy Gallagher e Jimmy ‘Napoleon’ McMenemy erano le stelle di una squadra in cui militava anche Alec ‘The Icicle’ McNair, detentore del record di presenze del club (604).
61 – Levadia Tallinn (2008–09)
La squadra, sponsorizzata da un’acciaieria locale, ha fatto sentire la sua solidità al resto dell’Estonia con il tecnico Igor Prins, perdendo il primato a novembre 2009 contro il JK Trans Narva alla penultima giornata. “I tifosi ricorderanno la nostra imbattibilità, ma ammetto che siamo stati superiori per mancanza di avversari”, ha commentato Prins all’epoca.
60 – R. Union Saint-Gilloise (1933–35)
Ancora conosciuto come Union 60 per la sua striscia di imbattibilità, che si è conclusa nel febbraio 1935 contro il Daring Club de Bruxelles, la squadra dei sobborghi della capitale belga ha vinto tre titoli consecutivi dal ’33 al ’35. Per ricordare l’impresa, ogni anno viene assegnata la Coppa Pappaert alla squadra meno battuta. Il trofeo prende il nome dall’allora capitano Jules Pappaert, leader della squadra insieme all’attaccante Vital Van Landeghem (capocannoniere nazionale nel 1934 con 29 gol).
59 – FC Shirak (1993–95)
59 – FC Pyunik (2002–04)
In Armenia, il primato è condiviso due squadre. “Lo Shirak era una grande squadra a quei tempi – ricorda Andranik Adamyan, in panchina negli anni ’90 -. C’erano dei leader, ma tutti i giocatori si davano da fare e volevano migliorare. Lavoravamo bene e avevamo una mentalità vincente: per questo non perdevano mai”. Al contrario dello Shirak, il Pyunik è stato guidato da tre allenatori diversi: Oscar López, Mihai Stoichiță e Vardan Minasyan.
58 – Milan (1991–93)
Mentre il Milan campione d’Europa nel 1989 e 1990 con Arrigo Sacchi era quello degli “immortali”, la squadra che ha vinto tre Scudetti consecutivi con Fabio Capello dal 1992 al 1994, oltre alla UEFA Champions League 1993/94, era quella degli “invincibili”‘. I rossoneri hanno infatti vinto il titolo 1991/92 senza mai perdere.
58 – Olympiacos (1972–74)
Dopo gli investimenti del magnate delle spedizioni e presidente del club Nikos Goulandris, le sconfitte contro il PAOK FC nell’ottobre 1972 e ad aprile 1974 hanno racchiuso la straordinaria marcia dell’Olympiacos con il tecnico Lakis Petropoulos. La formazione del Pireo ha vinto tre titoli consecutivi dal 1972 al 1975, stabilendo il record di 104 gol nella stagione 1973/74. Il bomber era Yves Triantafyllos, che in tre anni ha messo a segno 58 gol in 80 presenze, mentre Giorgos Delikaris, Michalis Kritikopoulos e Romain Argyroudis erano i punti cardinali di una squadra che ha fatto la storia del calcio greco.
58 – Skonto (1993–96)
All’inizio di una carriera da allenatore che avrebbe raggiunto l’apice a Euro 2004 con la Lettonia, Aleksandrs Starkovs ha sbaragliato ogni concorrente grazie a giocatori come Vitālijs Astafjevs, Jurijs Ševļakovs, Mihails Zemļinskis e Vladimirs Babičevs, che sostituivano l’ossatura dello Skonto e della nazionale.
56 – SL Benfica (1976–78)
Il Porto è arrivato a una lunghezza dal record nazionale in Liga, stabilito con l’inglese John Mortimore. L’ex difensore del Chelsea FC poteva fare affidamento su grandi campioni come Fernando Chalana, Humberto Coelho, Toni, Nené, Manuel Bento, Shéu, João Alves e Minervino Pietra (attuale assistente di Rui Vitória al Benfica). L’undici di Mortimore è rimasto imbattuto dall’ottobre 1976 fino alla sconfitta per 1-0 contro il Porto a fine agosto 1978.
55 – FC Porto (2010–12)
Dopo che Jesualdo Ferreira ha dato inizio alla striscia positiva a marzo 2010, André Villas-Boas l’ha proseguita nella stagione in cui il Porto ha anche vinto la UEFA Europa League 2010/11. I lusitani hanno perso lo scettro domenica con Vítor Pereira, arrendendosi 3-1 al Gil Vicente FC. “Abbiamo dimostrato un’apatia inammissibile per una squadra che vuole diventare campione”, ha commentato il tecnico, che se non altro ha superato il record di 53 gare di Sir Bobby Robson (1994-1996).
55 – Shakhtar Donetsk (2000–02)
L’epoca d’oro dello Shakhtar è iniziata con un 2-1 sull’FC Nyva Ternopil a giugno 2000 ed è continuata nonostante le dimissioni del tecnico Viktor Prokopenko. Il suo incarico è stato rilevato da Nevio Scala, che ha tirato fuori il meglio da giocatori come Anatoliy Tymoshchuk, Andriy Vorobey, Julius Aghahowa, Isaac Okoronkwo, Brandão e Mariusz Lewandowski. L’ex allenatore del Parma ha portato lo Shakhtar al primo titolo della sua storia nel 2001/02. Il primato si è interrotto la stagione successiva alla sesta giornata, mentre Scala ha lasciato la squadra tre gare dopo.