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Parma Calcio

L’ex Maresca: «A Parma fui preso per 3 anni e cacciato dopo 3 mesi»

maresca in panchina
©Foto: Lorenzo Cattani

Dopo la vittoria in Conference League con il suo Chelsea (clicca qui) e la qualificazione in Champions League, ottenuta all’ultima giornata (con la vittoria per 1-0 contro il Nottingham Forest), l’ex allenatore del Parma, Enzo Maresca si è raccontato ai microfoni del Corriere della Sera, in un’intervista rilasciata al giornalista Paolo Condò.

Reduce da due anni molto positivi, conditi da una vittoria del campionato di Championship con il Leicester nella stagione 2023/2024 e una Conference League quest’anno con il Chelsea, l’ex allenatore del Parma sta finalmente trovando la sua dimensione in Premier League. Lì, sta riuscendo ad imporre le sue idee di gioco e ad ottenere, al contempo, vittorie e risultati concreti. Cosa che, invece, era mancata al tecnico di Pontecagnano Faiano nella sua esperienza parmigiana: «È stata breve ma fondamentale, dagli errori si impara e lì ne commisi. Però venni preso per un programma di tre anni e cacciato dopo tre mesi: la squadra ci mise comunque i tre anni previsti per tornare in A, e i giovani su cui lavoravo allora (Bernabé, Bonny, Mihaila) sono considerati giovani ancora adesso. Si vede che con me erano dei bambini» ha commentato, rammaricato, il 45enne campano che, nella stagione 2021/2022, aveva raccolto 4 vittorie, 5 pareggi e 5 sconfitte in 14 partite (complessive tra Serie B e Coppa Italia), per un totale di 17 punti e una media di 1,21 punti a partita.

Nel corso della chiacchierata, Maresca ha affrontato vari temi, dal suo periodo in terra ducale agli obiettivi stagionali del Chelsea, dalla politica di mercato della sua attuale società fino alla sua idea sulla Nazionale di oggi.

Per quanto riguardo la stagione con il Chelsea appena conclusa, il mister dei Blues ha affermato che «la qualificazione in Champions arriva con un anno in anticipo. Me l’avevano chiesta in due stagioni. Per quanto riguarda la Conference, è naturale che il suo appeal sia inferiore alle altre coppe, ma come dissi nella prima riunione, se il Chelsea si era qualificato a quella vuol dire che meritava di giocare quella. Per vincerla, e l’abbiamo vinta».

Sul mercato faraonico degli ultimi anni, Maresca ha sottolineato come ora si stiano cominciando a vedere i primi risultati, evidenziando che «il Chelsea spende tanto, ma adesso investe bene, nella direzione in cui va il calcio moderno. Enzo Fernandez e Caicedo sono stati pagati parecchio, ma nessuno ricorda più il loro prezzo per quanto sono cresciuti. Prima si spendeva tantissimo in ultra trentenni che avevano già dato il meglio».

L’ex vice di Guardiola (ai tempi del Manchester City) ha, infine, fatto riferimento al mondo calcistico italiano e alla Nazionale: «Si continua a pensare che i giovani siano sempre troppo giovani e che l’esperienza legata all’età sia ciò che ti fa vincere le partite. È una scelta culturale, che ti costa in perdite di energia. Io la vedo così, il calcio italiano non regge più il ritmo delle altre scuole. Le rappresentative raccolgono il lavoro dei club, come si fa a chiedere di ringiovanire se i giovani non giocano?».

Le parole di Enzo Maresca raccontano il percorso di un allenatore che, dopo qualche inciampo iniziale, ha saputo rialzarsi, crescere e affermarsi in uno dei contesti più difficili del mondo. I traguardi raggiunti finora e il suo modo di fare calcio sono il manifesto di una carriera che è solo all’inizio.

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