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Le promesse di Gravina: «Riforme e rilancio del calcio italiano»

Le promesse di Gravina: «Riforme e rilancio del calcio italiano»

Nuovo giro, nuova corsa. E’ il turno di Gabriele Gravina, neo presidente della Figc che nelle ultime ha elencato pubblicamente le proprie strategie e equelle del governo del pallone, a partire dalla serie A per finire al caos serie B. La speranza è che, come sempre, non si tratti dei soliti paroloni e delle solite promesse farlocche.

Ieri, dopo nove mesi di commissariamento è ripresa l’attività del Consiglio Federale, il primo della nuova era targata Gabriele Gravina. Un Consiglio definito dal neo presidente “intenso e partecipato”, che ha eletto vice presidenti all’unanimità Cosimo Sibilia (vicario) e Gaetano Miccichè, mentre è stato deciso di rinviare ad una successiva riunione l’elezione dei membri del comitato di presidenza.

“Ci ispiriamo ad un percorso di riforma e rilancio del calcio italiano – ha annunciato Gravina nella conferenza stampa che ha fatto seguito al Consiglio – e profonderemo tutto il nostro impegno per raggiungere i primi risultati entro pochissime settimane. Il primo tema che sarà affrontato è quello delle licenze nazionali. Entro il 31 dicembre, sei mesi prima dell’ipotetica scadenza storica, si fisseranno le regole per potersi iscrivere ai campionati. Saranno norme chiare che eviteranno tutte quelle zone grigie che negli ultimi mesi hanno creato tensioni”.

Tra gli argomenti all’ordine del giorno il format del Campionato di Serie B. Tenuto conto delle diverse pronunce dei vari gradi della giustizia sportiva e della giustizia amministrativa, in attesa del giudizio di merito del Consiglio di Stato previsto per il prossimo 15 novembre, è stata avviata una riflessione tesa alla tutela del valore della competizione sportiva. “Dobbiamo dare risposte ai milioni di tifosi italiani coinvolti in questa situazione – ha avvertito il presidente federale – e considerare che al 15 novembre saranno già state disputate 13 giornate del campionato di Serie B. Vogliamo rispettare la competizione sportiva: non possiamo essere testardi a prescindere perché saremmo degli irresponsabili, non dobbiamo aggiungere al danno una beffa. Auspico che da domenica giochino tutti e credo che il mio auspicio sarà accolto dai responsabili della Lega Pro. È arrivato il momento di giocare a calcio”.

 

(Foto Figc)

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