Il doppio volto della medaglia: da una lato le prime parole crociate di Gianluigi Buffon, dall’altra uno striscione polemico dei Boys, lo storico gruppo ultras del Parma.
Partiamo dalle parole di Buffon riportare dai profili social del Parma. Si parte dallo stadio Tardini: “Mi ricordo che venni con mio padre e mia madre, avevo 13 anni e avevo appena firmato per il Parma. Ero nella zona della Curva ospiti, cercavo di sentire le vibrazioni di quello che poteva essere il tifo e l’ambiente di uno stadio. Pensavo: ‘Chissà se riuscirò a giocare qui, un giorno’. Vado a ritroso con la mente, mi ricordo quegli episodi, quelle sensazioni come se fosse ieri. Dopo quattro anni ero già protagonista in questo stadio. Sono dei ricordi, dei flash che non mi dimentico, se continuo a giocare ancora e ad emozionarmi è per questo motivo. Perché vado spesso a scavare in quei ricordi”.
La seconda faccia della medaglia è lo striscione esposto nella notte dai Boys 1977 sui cancelli dello stadio Tardini. Due frasi, quanto basta per rispolverare antichi rancori e quella cessione alla Juventus di 20 anni fa che una parte della curva Nord non ha mai digerito: “Te ne sei andato da mercenario, non puoi tornare da eroe. Onora la maglia”.
Da una parte l’esaltazione e i ricordi, dall’altra le polemiche e i veleni. Ad ogni modo, Buffon è tornato a casa.
