Un mercoledì sera qualunque che si trasforma nel giorno del giudizio universale. Un intreccio variopinto di tuoni e lampi, divinità sconosciute, sentenze del tribunale, festeggiamenti dei cugini, rinascite, rigori e Qatar. Un quadro di Caravaggio (più o meno).
Mettere in ordine la sequenza di avvenimenti che si sono susseguiti nella serata di ieri, dalle ore 19 fino a notte inoltrata, non è un’impresa semplice, ma vale la pena ripercorrerla tutta d’un fiato, come un cicchetto di room. Giù, di colpo.
Il 2-1 dei crociati al Napoli, come all’andata, grazie a due rigori certificati dal Var, ha riportato alla luce il Parma dei tempi migliori (caldo e stanchezza a parte), fornendo risposte importanti in uno stato di piena emergenza (infortuni), come è successo più volte sotto la gestione D’Aversa. E il discorso finale post partita – in mezzo ad un Tardini vuoto e senza tifosi, ma gonfio di felicità – è la fotografia più bella di questa stagione, indipendentemente da tutto.
Poco prima del fischio d’inizio di Parma-Napoli, il tribunale e il giudice Mattia Fiorentini sganciano una bomba dagli effetti devastanti: le condanne per il crac del Parma Fc (leggi). Il giudizio di primo grado, dunque, ha stabilito che furono Ghirardi e Leonardi i principali responsabili del dissesto economico del club (bancarotta fraudolenta aggravata, bancarotta documentale e accesso abusivo al credito i reati contestati). N0n sono gli unici, il tribunale ha condannato anche altri otto ex amministratori, perchè – secondo l’accusa – erano a conoscenza della mancanza di solidità finanziaria del club e di alcune operazioni create ad hoc, come la vendita del marchio Parma Fc alla società Parma Fc Brand, con lo scopo di creare un credito fittizio. Se, poi, questi (gli amministratori) siano stati raggirati e/o manipolati da Ghirardi e Leonardi, non è dato saperlo o quantomeno non è una tesi che è stata accolta dal tribunale, il quale sostiene il contrario. Quattro i rinviati a giudizio e tre gli assolti, tra cui l’ex presidente del Parma Ermir Kodra e l’ex direttore organizzativo Corrado Di Taranto. Tutti i condannati faranno ricorso in Appello (scontato), ma la sentenza di ieri accorcia un po’ le speranze di chi puntava alla prescrizione, oltre a creare un malcontento diffuso tra i tanti avvocati coinvolti nel processo.
Lontano dagli effetti pesantissimi della sentenza del tribunale, nella vicina Reggio Emilia, il popolo reggiano ballava e cantava in strada per il ritorno in serie B dopo 21 anni. La vittoria per 1-0 nella finale di Lega Pro contro il Bari (gol di Kargbo) ha riacceso vecchie passioni e antiche rivalità, come i numerosi cori intonati contro i rivali d’Oltrenza e gli sfottò che da oltre 24 ore stanno inondando i social.
Infine, il Qatar, terra di deserto e spiagge, terra di petrolio e sceicchi. Il prossimo azionista del Parma (maggioranza o minoranza?) arriverà dalla penisola araba: in realtà non si tratta di uno sceicco, ma probabilmente di un fondo di investimento. Le voci si moltiplicano, l’accordo con Nuovo Inizio sarebbe in dirittura d’arrivo, l’ufficialità a fine campionato. Un film già visto, ma speriamo con un finale diverso.