Boca Juniors contro River Plate, la più grande rivalità nel mondo del calcio. Il Superclásico è “la” partita, per i tifosi argentini e non solo.
Un derby che si era giocato, in tutto, 257 volte (212 in campionato) prima di domenica, quando per la settima giornata della seconda fase della Primera División gli Xeneises e i Millonarios si sono affrontati alla “Bombonera”. Un evento imperdibile, anche a distanza di 11.210 chilometri da Buenos Aires. Ne sanno qualcosa i tre argentini del Parma: Cristian Ansaldi, Leandro Chichizola e Nahuel Estévez, dopo i festeggiamenti per la vittoria sul campo della Cremonese (1-2) nel big match della domenica di Serie B, non potevano non fermarsi a seguire Boca-River in programma alle ore 19 italiane.
Una partita dal clima ruggente, specie per il portiere nativo di San Justo, che proprio con la maglia biancorossa ha dato inizio, nel 2009, alla propria carriera, difendendo per 30 partite (con sole 23 reti subite) la porta de La Banda. Chichizola si è potuto godere la seconda vittoria di giornata perché, dopo quella del Parma, anche il suo River ha trionfato in trasferta (un gol per ogni chiusura di tempo nello 0-2 finale). Ma il fascino del Superclásico ha coinvolto anche i due connazionali, amici e compagni di squadra, pur avendo entrambi altre fedi calcistiche: Estévez è bonaerense, ma fa il tifo per il Racing Club de Avellaneda, i cui rivali storici sono invece quelli dell’Independiente – con cui si disputa il caldissimo Clásico de Avellaneda – , mentre dalle parti di Ansaldi, a Rosario, o si sposa la causa del Rosario Central o, come lui, si sostiene il Newell’s Old Boys. Tertium non datur.
Ma, al di là delle rivalità sportive e delle divisioni sociali insite nelle storia di ogni club, il calore e lo spettacolo dei derby sudamericani sono avvenimenti speciali che racchiudono una naturale capacità aggregativa. I tre argentini del Parma, inseparabili in campo e fuori, ne sono l’esempio. Nemmeno il Superclásico li può disunire.